Il responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, Marcello De Angelis, si è dimesso dal proprio incarico con una lettera al presidente della regione, Francesco Rocca.

Intorno a lui era montata la polemica dopo il post di Facebook in cui contestava l’esito giudiziario a carico dei Nar del processo per la strage di Bologna.

Tra le ragioni che lo hanno portato a lasciare, ci sarebbero anche le polemiche dopo la notizia data da Domani del fatto che aveva fatto assumere il fratello della compagna.

Le sue dimissioni erano state chieste dall’opposizione in regione ma anche a livello nazionale, dopo il clamore suscitato dalla presa di posizione in difesa di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro.

La lettera

«Sono stato messo alla gogna per un post su Facebook in cui ho espresso perplessità su una vicenda giudiziaria sulla quale molti altri prima e meglio di me e in modo più autorevole, si erano pronunciati in maniera analoga. Rivendico il diritto al dubbio e al dissenso anche se non posso negare di essermi espresso in modo inappropriato e per questo ho chiesto scusa», ha scritto rivolgendosi a Rocca. «Ho scatenato dure pressioni politiche contro l’Istituzione che oggi rappresenti e, pur nella consapevolezza che i tuoi avversari non hanno argomenti o la forza per importi le decisioni che auspicherebbero, la mia stessa coscienza è più forte e più legittimata di loro a chiedermi di fare un passo indietro».

Poi ha parlato della sua storia e del suo passato di cantante del gruppo di estrema destra 270bis con cui cantava la canzone antisemita “Claretta e Ben”, scrivendo che «Ho pagato tragicamente per metà della mia esistenza colpe che non avevo, ma non posso affrancarmi dall’unica cosa di cui mi sento vergognosamente responsabile: aver composto in passato un testo di una canzone che considero un messaggio di odio insensato nei confronti di esseri umani senza colpa, molti dei quali sono oggi miei amici e amiche, colleghi, vicini di casa, persone che apprezzo, ammiro, a cui voglio bene e persino miei familiari. Non so se potrò mai perdonarmi per questa cosa e non mi aspetto che lo facciano altri».

La risposta di Rocca

Dal canto suo, Rocca ha preso atto delle dimissioni, lo ha ringraziato per il lavoro svolto e «per il senso di responsabilità dimostrato. Così come ha la mia gratitudine per aver messo al riparo l'Istituzione che presiedo dalle inaccettabili strumentalizzazioni di queste settimane, pagando il prezzo per una canzone scritta 45 anni fa e rispetto alla quale ha manifestato pubblicamente tutto il suo imbarazzo e orrore».

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