Il presidente della Repubblica è intervenuto alla Conferenza degli ambasciatori alla Farnesina, puntando il dito contro «un’operazione in atto, diretta contro il campo occidentale» e sulla «disordinata e ingiustificata aggressione nei confronti della Unione europea»
«Non è possibile distrarsi e non sono consentiti errori». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non usa giri di parole e alla Conferenza degli ambasciatori alla Farnesina ha, ancora una volta, avvertito dei rischi in corso per l’Occidente: «È evidente che è in atto un’operazione, diretta contro il campo occidentale, che vorrebbe allontanare le democrazie dai propri valori, separando i destini delle diverse nazioni».
La salvaguardia delle istituzioni democratiche occidentali ed europee è un tema su cui Mattarella si è soffermato molto, sottolineando il disorientamento mondiale, le instabilità e il pessimismo attorno all’ordine geopolitico. Un quadro in cui, secondo il capo dello Stato, serve come non mai la diplomazia.
«Appare, a dir poco, singolare che, mentre si affacciano, in ambito internazionale, esperienze dirette a unire Stati e a coordinarne le aspirazioni e le attività, si assista a una disordinata e ingiustificata aggressione nei confronti della Unione europea, alterando la verità e presentandola anziché come una delle esperienze storiche di successo per la democrazia e i diritti dei popoli, sviluppatasi anche con la condivisione e l’apprezzamento dell’intero Occidente, come una organizzazione oppressiva se non addirittura nemica della libertà», ha affermato il presidente.
Disinformazione e intelligenza artificiale
Mattarella ha poi suonato un nuovo campanello d’allarme sui pericoli e sui tentativi di disinformazione che dilagano ovunque, anche nel nostro paese. L’attenzione del Colle sul tema è costante. «Pericolose attività di disinformazione tendono ad accreditare una presunta vulnerabilità delle opinioni pubbliche dei paesi democratici. Cercano di affermarsi inediti ma opachi centri di potere», ha detto il capo dello Stato alla Farnesina.
Che poi ha indugiato anche sulle incognite dettate dall’intelligenza artificiale e da determinati progressi tecnologici. «Paradossalmente, l’evoluzione tecnologica degli armamenti e l'uso dell’intelligenza artificiale espongono a rischi accresciuti. Nei domini più pericolosi, affidare ad algoritmi la decisione sulla vita e la morte segnerebbe un arretramento drammatico della sicurezza collettiva. Penso che sia molto sottile il crinale tra l’illusione del dominio infallibile delle Intelligenze artificiali e la prevalenza definitiva della stupidità naturale, che purtroppo, come nel noto aforisma, attribuito ad Albert Einstein, può tendere all’infinito».
Gaza e Ucraina
Nella Conferenza degli ambasciatori, non poteva mancare dei riferimenti su conflitti e crisi, dal Medio Oriente all’Ucraina, su cui il presidente della Repubblica ha tenuto la consueta linea. «La tragedia di Gaza, con il suo carico di sofferenza civile e il persistente alto rischio di escalation, continua a esporre il Medio Oriente a nuove lacerazioni – ha proseguito – Il raggiungimento del cessate il fuoco, per quanto fragile, richiede il fermo sostegno di tutta la Comunità internazionale».
E poi la condanna a Mosca: «Permane l’aggressione russa ai danni dell’Ucraina, con vittime e immani distruzioni, e con l’aberrante intendimento, malgrado gli sforzi negoziali in atto, di infrangere il principio del rifiuto di ridefinire con la forza gli equilibri e i confini in Europa. Azione ritenuta irresponsabile e inammissibile già oltre cinquanta anni addietro nella Conferenza di Helsinki sulla Cooperazione e Sicurezza nel continente».
Il giudice Aitala
Mattarella, infine, ha preso una posizione precisa sul caso di Salvatore Aitala, il giudice italiano della Corte penale internazionale che è stato condannato dalla Russia per aver spiccato il mandato di cattura dell’Aja per il presidente russo Vladimir Putin.
«Assistiamo oggi alla pretesa di imporre punizioni contro giudici delle Corti internazionali per le loro funzioni di istruire denunce contro crimini di guerra, a difesa dei diritti umani, in definitiva a difesa dei popoli del mondo: sono pretese di un mondo volto pericolosamente indietro, al peggiore passato», ha detto il presidente, aggiungendo: «Un mondo che si presenta rovesciato e contraddittorio con condanne alla carcerazione di componenti delle Corti internazionali ad opera di un paese promotore, e con suoi giudici protagonisti, del processo di Norimberga».
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