Dopo lo sciopero generale del 16 dicembre, il presidente del consiglio Mario Draghi cerca di ricucire con i sindacati, e oggi ha incontrato i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil per «costruire un metodo di consultazione su più ambiti», riferiscono da palazzo Chigi, il primo punto al centro dell’incontro. Già domani, 21 dicembre, i sindacati hanno annunciato arriverà un’agenda condivisa che andrà avanti fino a gennaio.

I punti di confronto

Il colloquio è durato più di un ora. Tre sono i temi sui quali si focalizzerà questo percorso: flessibilità in uscita, pensioni complementari e precarietà giovanile. «Avvieremo subito un programma operativo» ha spiegato il Presidente del Consiglio. I ministri Franco, Brunetta e Orlando si occuperanno del coordinamento politico, il sottosegretario Garofoli e il capo del Dipe Leonardi della parte tecnica. 
«Possiamo lavorare su qualsiasi  modifica – ha sottolineato infine Draghi - purché non sia messa  a repentaglio la sostenibilità nel medio e lungo periodo e all’interno del contesto europeo».

Oggi il dialogo è partito sulle pensioni. Maurizio Landini, segretario della Cgil all’uscita ha detto: «Non ci interessa qualche aggiustamento ma intervenire su tutte le disuguaglianze che ci sono nella legge Fornero». Il sistema contributivo, ha proseguito, «deve avere forme di solidarietà, da qui la pensione di garanzia», per i lavoratori intermittenti.

Uno dei prossimi argomenti saranno i lavori di cura e le differenze di genere: «Domattina il governo si è impegnato a farci avere un calendario di incontri» ha anticipato Landini. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando subito dopo ha twittato per sottolineare che il dialogo continuerà e che l’incontro è stato costruttivo. Le tre sigle tuttavia appaiono ancora divise. Dopo la defezione della Cisl dallo sciopero generale i tre segretari si sono presentati ai giornalisti separatamente.

Sicurezza sul lavoro

Un altro dei punti toccati dai sindacati è stata la sicurezza sul lavoro. La «salute e la sicurezza si intrecciano con appalto e subappalto» ha detto Landini. Mentre si svolgeva il discorso tra le mura di palazzo Chigi, ne parlava anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella durante i saluti con le alte cariche. Oltre a invocare l’unità ha ricordato che «il tasso di occupazione – fondamentale parametro di coesione sociale - resta ancora basso. Gli infortuni – anche mortali - sul lavoro continuano, scandalosamente gravi».

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