Come hanno votato gli italiani all’estero alle elezioni europee? C’è un dato preliminare da considerare: la bassa percentuale di affluenza. Su oltre 1.6 milioni di aventi diritto, si è recato alle urne soltanto il 7.14 per cento, un dato molto basso ma in linea con quello delle ultime elezioni europee del 2019, quando votò il 7.64 per cento.

In controtendenza con il dato nazionale, il partito più votato è il Pd, che ha ottenuto il 30 per cento delle preferenze (due punti in meno rispetto al 2019). Giorgia Meloni si è fermata al 18.8 per cento, dieci punti in meno rispetto a chi l’ha votata in Italia. Ma rispetto al 2019, Fratelli d’Italia ha ottenuto oltre il 16 per cento di voti in più: all’epoca i meloniani avevano registrato un risicato 2.4 per cento.

Dopo Pd e Fratelli d’Italia si classifica l’Alleanza Verdi-Sinistra italiana, che ha ottenuto il 17.15 per cento. A seguire il Movimento Cinque stelle che con il 7.9 per cento ha perso cinque punti, Stati Uniti d’Europa (6.2, ben oltre il dato su scala nazionale), Forza Italia-Noi moderati-Ppe (4.9), Azione (4.9).

Triste bottino per la Lega di Matteo Salvini, che ha ottenuto solo il 3.83 per cento delle preferenze tra i votanti all’estero. Nel 2019 il Carroccio aveva preso il 17.8 per cento, posizionandosi subito dopo il Partito democratico e prima del Movimento Cinque stelle.

Schede bianche

Un altro dato rilevante è l’aumento del voto di protesta degli italiani residenti all’estero. Su 118.731 votanti, sono state registrate 5.109 schede bianche: si tratta dunque di elettori che si sono regolarmente presentati al seggio, salvo poi non apporre alcuna preferenza sulla scheda elettorale.

Il numero è più che quantuplicato rispetto al 2019, quando le schede bianche erano state 863.

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