Nella giornata di ieri è stato riconfermato il limite dei due mandati per gli eletti grillini. Contemporaneamente, si è diffusa la notizia che sia l’ex capogruppo alla Camera Davide Crippa che il ministro per i Rapporti col parlamento Federico D’Incà lasceranno il Movimento, probabilmente per candidarsi in area dem. Intanto, le due ministre azzurre Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna sono approdate nella segreteria di Azione, che continua la trattativa col Pd. Il presidente dell’Abruzzo di FdI Marco Marsilio ha fatto un commento sessista nei loro confronti condannato da quasi tutto l’arco parlamentare. 

La diretta

19.25 – Italia c’è, la lista civica organizzata dai sindaci, ottiene il simbolo da Italia viva, evitando così di dover raccogliere le firme in un mese. Il gruppo dei renziani da ora in poi si chiamerà Iv-L’Italia c’è.

 

 


18.32 – L’azzeramento dell’Iva su alcuni prodotti di prima necessità si sarebbe potuto fare agevolmente se il governo non fosse caduto, sostiene Luigi Di Maio. «Ora arriva Salvini e parla di azzerare l’Iva sui prodotti alimentari, dopo che ha fatto cadere il governo. Certo, lui ha già la soluzione in tasca. Gli interventi sull’azzeramento dell’IVA li avevamo già programmati, ma a lui non andava bene che fossero misure proposte dal governo nell'interesse degli italiani» scrive in un post Facebook.


16.27 – Siglato l’accordo tra Bruno Tabacci e Luigi Di Maio. Lunedì mattina i due lanceranno insieme a Roma il nuovo progetto.

 


16.12 – L’AdnKronos riferisce che la candidatura di Alessandro Di Battista, considerato dopo la scissione di Luigi Di Maio e le difficoltà degli ultimi tempi del Movimento l’unico che può rilanciare i Cinque stelle, è a rischio. Il problema sarebbe un cavillo giuridico che rischia di rendergli impossibile partecipare alle parlamentarie con cui il regolamento prevede siano selezionati i nuovi candidati da mettere in lista per le elezioni. Le norme prevedono infatti che per candidarsi si debba essere iscritti alla piattaforma di SkyVote, quella che ha sostituito Rousseau dopo la rottura con Davide Casaleggio, da almeno sei mesi. 

Ma dopo l’ingresso del M5s nel governo Draghi, a febbraio 2021, l’ex deputato si era disiscritto dal M5s. Difficile che Grillo e Conte possano valutare deroghe dopo la decisione di ieri di rimanere fermi sulla regola dei due mandati, ma a quel punto sarebbe complicato far rientrare Di Battista nella rosa dei candidabili.

 


14.51 – Scontro su Twitter tra Giorgia Meloni e Corrado Formigli sull’omicidio di Civitanova Marche. «Nigeriano invalido massacrato a bastonate da un italiano a Civitanova Marche. Attendiamo post indignati di Matteo Salvini e Giorgia Meloni» ha scritto Formigli. «Prima di usare la morte del povero Alika per la tua penosa propaganda non potevi almeno esprimere solidarietà alla famiglia? Come puoi verificare, io la mia condanna verso questo brutale omicidio l’ho espressa e subito. Sciacallo» risponde Meloni. 

Salvini invece ha detto in tarda mattinata che non si recherà a Civitanova «perché se vado sbaglio perché vado e strumentalizzo. La preghiera mia e l’impegno perché il responsabile sia punito sono totali.

 


13.39 – «Per me il candidato alla Regione Lombardia si chiama Attilio Fontana, ma non voglio imporlo, voglio che il centrodestra sia unito e non si divida». Così Matteo Salvini, leader della Lega. Negli ultimi giorni si erano rincorse le indiscrezioni sulla possibilità che si candidasse anche Letizia Moratti, attualmente vicepresidente di Regione, sfidando quello che sembrava un nome sicuro, cioè la ricandidatura di Fontana.

 


10.41 – Quasi in contemporanea a Davide Crippa lascia anche il ministro per i Rapporti con il parlamento Federico D’Incà. 

«Non posso che prendere atto delle insanabili divergenze tra il mio percorso e quello assunto nelle ultime settimane dal Movimento 5 Stelle, che oggi lascio» scrive il ministro in una nota. «Avevo spiegato nelle sedi opportune e anche pubblicamente i rischi ai quali avremmo esposto il Paese in caso di un non voto di fiducia nei confronti del Governo Draghi. Avevo anche avvisato sul rischio di una inevitabile frattura a cui avremmo esposto il nascente campo progressista. Purtroppo hanno prevalso altre logiche e altri linguaggi che non possono appartenermi». 

D’Incà lascia dopo 12 anni, «con profondo rammarico e dolore personale, le nostre strade non sono più sovrapponibili, il solco che si è scavato in questi ultimi mesi non mi consente di proseguire».


10.27 – Davide Crippa, ex capogruppo del M5s alla Camera, lascia ufficialmente il Movimento 5 stelle dopo 14 anni di militanza. Il M5s «volge repentinamente lo sguardo indietro, recuperando un’idea di politica estremista e barricadiera, dimenticando il lavoro che tutti hanno svolto e che siamo stati chiamati a portare avanti per sostenere l’azione di ben 3 governi con differenti apporti da parte delle forze politiche presenti in parlamento» scrive Crippa. «Non comprendo più il progetto politico, troppo instabile, troppo volubile e spesso contraddittorio, che ha fatto perdere di vista l’orizzonte comune che aveva unito il Movimento 5 Stelle in molti anni di battaglie e di impegno politico». 

9.16 – Beppe Grillo è soddisfatto della scelta di Giuseppe Conte di confermare la regola dei due mandati. «Onore a chi ha servito con coraggio e altruismo, auguri a chi prosegue il suo cammino!» scrive in un contributo sul suo post, non risparmiando, allo stesso tempo, critiche a chi «si è lasciato contagiare». 

Sapevamo fin dall’inizio di dover combattere contro zombie che avrebbero fatto di tutto per sconfiggerci o, ancor peggio, contagiarci. E così è stato: alcuni di noi sono caduti, molti sono stati contagiati. Ma siamo ancora qui, e alla fine vinceremo, perché abbiamo la forza della nostra precarietà


9.00 – Il giornalista Michele Santoro in un’intervista a Repubblica dichiara la propria disponibilità a formare una lista pacifista da far convergere del campo del centrosinistra spiegando che «Letta è scoperto a sinistra». 

Si partirebbe da chi ha partecipato alla serata Pace proibita al teatro Ghione. Spero che Sinistra italiana voglia sedersi al tavolo, ma come non ho visto Letta telefonare a Conte non ho visto nemmeno Conte telefonare a Fratoianni e neanche Fratoianni aprire un confronto. Se non ci saremo al voto, non sarà per colpa nostra. 

 

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