Il candidato al Senato (collegio plurinominale Piemonte 02) del Partito democratico, Enrico Borghi, si schiera a favore del programma di Domani e in un sondaggio dice sì otto delle dieci proposte.

Borghi, 55enne piemontese, ha una lunga carriera politica all’attivo: passato prima nelle file della Democrazia cristiana, poi in quelle del Partito popolare e della Margherita, è arrivato, infine, al Partito democratico, dove ha fatto parte della commissione che ha redatto il Manifesto dei valori

È da sempre tra i fedelissimi del segretario Enrico Letta, fa parte della segreteria nazionale con delega alle politiche per la sicurezza. Inoltre, è membro della rete Alleanza mondiale per la montagna - mountain partnership e co-fondatore dell’Associazione mondiale delle popolazioni di montagna

È in parlamento dal 2013. 

Il parere di Borghi sul programma di Domani

Borghi ha risposto al questionario sul programma elettorale di Domani esprimendosi a favore di otto dei dieci punti della proposta. Ha dunque votato sì all’idea di alloggi popolari a emissioni zero al posto del Superbonus.

Sì alla depenalizzazione della cannabis, al contrasto all’evasione fiscale con il meccanismo della ritenuta e all’identificazione e punizione di chi, in divisa, commette violenza.

Ha detto sì anche al congedo di genitorialità, alla riforma del catasto, alla pensione di garanzia per giovani e precari e alla formazione alla parità, contro la discriminazione delle donne.

La proposta sulla nuova regolamentazione del finanziamento ai partiti non l’ha, invece, convinto e ha votato no. Non si è, infine, espresso sulla concessione di un visto d’ingresso per i migranti che cercano lavoro.

L’iniziativa

Domani è un giornale politico, nel senso che proviamo per la nostra parte a dare un contributo al progresso del paese. E in questa estate infernale di campagna elettorale improvvisa e improvvisata, di crisi economica e climatica, abbiamo deciso di provare a stilare un nostro programma.

Abbiamo chiesto a nostri collaboratori, ad accademici, a personalità autorevoli della società civile, di fare i conti con cosa manca nell’offerta politica e con cosa serve al paese. Il risultato sono dieci proposte realizzabili, orientate ad aumentare sostenibilità ed equità e pronte per essere discusse. Dopo averle presentate ai nostri lettori, abbiamo chiesto un parere ai candidati.

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