- La storia dell’estrema destra italiana è fatta di rigetto, isolamento, esclusione. Reietti e parìa, per colpa e per destino.
- La fine della Prima Repubblica ha rappresentato un cambio di fase anche per i neofascisti. Crollò contemporaneamente la conventio ad excludendum e l’esclusione dal sistema del patto costituzionale e anche lo splendido isolamento.
- Oggi FdI pesa il 61 per cento dei voti e il 52 per cento dei seggi della coalizione. Un cambiamento di paradigma, di prospettiva, di coalizione dominante. La destra estrema da ancella è diventata matrona.
La storia dell’estrema destra italiana è fatta di rigetto, isolamento, esclusione. Reietti e parìa, per colpa e per destino. Per scelta e sbandierata coerenza. Per condizione strutturale, per ragioni interne e internazionali. La destra neofascista non faceva parte dell’arco costituzionale non avendo votato la Costituzione, fondata sulla Resistenza e l’antifascismo, e dicendosi erede della becera e tragica esperienza del criminale governo fantoccio di Salò. Il trauma mai superato del 25 lug



