Dopo la morte del leader il partito non si è liquefatto, ma regge anche con l’appoggio della famiglia Berlusconi. Alle europee è in posizione migliore rispetto alla Lega: è alternativa a FdI e l’obiettivo 8 per cento è a portata
Sembra non esserci alcuna confusione sotto il cielo di Forza Italia. Il partito era considerato ormai su un inevitabile viale del tramonto dopo la morte, il 12 giugno scorso, del fondatore Silvio Berlusconi: lì lì per squagliarsi in diversi rivoli, pronti a confluire nella Lega, in Fratelli d’Italia o in Italia viva. Invece Forza Italia è ancora viva e vegeta, indirizzata verso il congresso del 24 e 25 febbraio che si annuncia un plebiscito senza sorprese per l’attuale segretario Antonio Tajani.



