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Il governo si divide poi ammette: la norma anti rave va cambiata

LaPresse
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  • Le perplessità di Forza Italia, poi il sottosegretario Sisto va in tv: «Serve attenzione tecnico-normativa per evitare l’equivoco». Andrea Orlando: «Grazie per l’onestà intellettuale».
  • Anche il ministro Nordio parla di «formulazione complessa» che andrà sottoposta al vaglio del parlamento.
  • Non è il ritiro dell’articolo .434 bis del codice penale che chiedono le opposizioni, Pd in testa. Ma ora la maggioranza dovrà correre ai ripari in aula.

Il primo passo indietro del governo di Giorgia Meloni, arriva, inequivocabile. La valanga di critiche che si è abbattuta sulle norme anti rave consiglia alla premier un gesto di ripensamento. Perché da quando il testo del decreto licenziato dal primo consiglio dei ministri è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale, peraltro a velocità record, le preoccupazioni per la vaghezza della norma e la durezza delle pene destinate agli organizzatori dei free party sono piovute un po’ da tutte le parti.

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