«Non luogo a procedere con la formula che il fatto non sussiste», questa la richiesta del pm Andrea Bonomo nei confronti di Matteo Salvini sul caso Gregoretti, che vede l’ex ministro dell’Interno indagato per sequestro di persona per aver impedito lo sbarco di 131 migranti soccorsi in mare a luglio del 2019. «Oggi l’allora ministro dell’Interno è imputato di aver violato delle convenzioni internazionali e di aver agito illecitamente», tanto «da costituire il delitto di sequestro di persona». Ma per Bonomo «il giudizio non è sull’opportunità di quell’atto, non dobbiamo valutare se avere protratto o allungato la permanenza dei migranti è moralmente accettabile» perché in questa sede «il giudizio non è politico». Lo ha detto, a quanto si apprende, durante l’udienza a Catania di questa mattina, ribadendo la posizione portata avanti sin dall’inizio delle udienze. Il leader della Lega ha partecipato accompagnato dall’avvocata Giulia Bongiorno.

«Le azioni di Salvini sono state illegittime? – ha proseguito Bonomo – A mio avviso no, ma non sto dicendo che sia moralmente o politicamente giusto. Non tocca a noi deciderlo». E poi avrebbe appoggiato la linea della difesa di Salvini, secondo la quale la scelta era condivisa da tutto l’esecutivo: «Tutto il governo condivideva l’idea che si dovesse ottenere dall’Europa un meccanismo diverso, perché chi arriva in Italia arriva in Europa. Sicuramente era un principio condiviso da tutto il governo. C’era condivisione politica, ed è continuato anche dopo l’uscita di Salvini dal governo come dimostra l’accordo di Malta», ha aggiunto. «È da considerare un pos provvisorio anche una nave, se vengono garantite le condizioni di sicurezza ai migranti salvati».

Come rivelato da Domani, le foto scattate sulla nave Gregoretti parlano di condizioni igieniche precarie, mentre per i carabinieri il materiale farmaceutico e sanitario non era adeguato per soccorrere le persone a bordo. Per decidere, il giudice per l’udienza preliminare, Nunzio Sarpietro, nei mesi scorsi ha voluto ascoltare le testimonianze dell’allora presidente del consiglio Giuseppe Conte, dei ministri del governo gialloverde Luigi Di Maio, Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli e l’attuale ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. Oltre a loro, l’ambasciatore presso l’Unione Europea, Maurizio Massari.

Salvini e i social

L’ex ministro continua a ribadire di aver difeso «i confini del proprio paese». Prima dell’udienza ha postato sui social una sua foto con le arance.

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