Era stato il primo arrestato nell'inchiesta sulla vendita del capannone di Cormano alla fondazione Lombardia film commission nella quale sono coinvolti i commercialisti della Lega Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, ed è anche il primo mettere un primo punto fermo sulla sua posizione penale. Luca Sostegni ha ottenuto infatti il patteggiamento dal gip di Milano Raffaella Mascarino che lo sfila, almeno momentaneamente, da questa indagine portata avanti dai pubblici ministeri Eugenio Fusco e Stefano Civardi.

Una vita nella ristorazione milanese, è diventato celebre alle cronache per essere il (presunto) prestanome del commercialista Michele Scillieri, indagato anch'egli in questa storia di fondi pubblici finiti nelle tasche di privati senza legittimazione. Dopo aver ammesso le sue colpe davanti al gip, è uscito con quattro anni e dieci mesi di carcere e mille euro di multa per l'accusa di tentata estorsione, peculato e per un reato fiscale, arrivati dopo aver restituito 20mila euro come risarcimento del danno. Era questa la condizione per essere ammessi a questo rito alternativo cui è arrivato con l'assistenza del suo avvocato Giuseppe Alessandro Pennisi, che lo ha sostenuto durante numerosi e lunghi interrogatori davanti agli inquirenti nei quali ha ricostruito l'operazione Lombardia film commission e ha fornito altri utili elementi per inquadrare meglio non solo i fatti ma anche il contesto nel quale si muovevano i protagonisti di questa storia.

Fu arrestato mentre cercava di fuggire in Brasile dopo aver chiesto ai commercialisti vicini al Carroccio di fargli avere 50mila euro in cambio del suo silenzio con la stampa sui dettagli di tutte le operazioni a cui avrebbe partecipato. Ed era riuscito ad ottenere solo i 20mila euro che ha poi restituito.

Dopo il patteggiamento Sostegni non si è sottratto alle domande dei cronisti, che gli hanno chiesto del coinvolgimento della Lega in questa storia, vista la presenza dei due commercialisti Di Rubba e Manzoni, i quali sono anche soci di studio del tesoriere del partito Giulio Centemero. «Io direttamente non ho avuto rapporti con loro (i commercialisti della Lega, ndr), quindi se indirettamente ci sono stati (i coinvolgimenti, ndr) saranno i giudici a stabilirlo. Io i contatti li ho avuti con Scillieri, e credo che lui alla fine sia stato quello che ha cercato di soddisfare in tutti i modi le mie esigenze che poi erano quelle concordate. Gli altri due (Di Rubba e Manzoni, ndr) assolutamente no. Fra i tre è stato sicuramente il più onesto», ha detto l'uomo. Sulla possibilità che parte dei soldi raccolti dai contabili Di Rubba e Manzoni siano finiti al partito, Sostegni ha detto: «Può darsi, io non lo escludo, mi piace parlare delle cose che so, io non li ho visti quei soldi. Mi sono sentito usato in un gioco molto più grande di me, ora altri dovranno chiarire».

Per gli altri indagati, tra i quali si annovera anche l'imprenditore edile Francesco Barachetti, considerato anche lui parte di questo peculato, si avvicina invece la richiesta di giudizio immediato, che potrebbe essere presentata dai pm nelle prossime settimane. Nel frattempo proseguono le indagini che dovrebbero passare anche per altri interrogatori a Scillieri, che ha parlato anche delle retrocessioni che egli stesso ha dovuto versare al partito dopo essere stato nominato consulente di Lombardia film commission, già presieduta da Di Rubba. Una modalità che potrebbe celare un illecito finanziamento al partito.

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