- Domani, 2 giugno, festeggiamo la nascita della Repubblica. Ma nel nuovo corso tuttavia non tardarono ad palesarsi poteri reazionari che non si riconoscevano nella democrazia e che fondavano il proprio agire sull’arbitrio e sulla violenza.
- Un primo episodio di eccezionale gravità fu quello della strage di Portella della Ginestra (1° maggio 1947). Poi attraverso il fenomeno criminoso della strategia della tensione, teorizzata in ambienti politico-militari e messa in pratica da gruppi neofascisti e neonazisti a partire dalla strage di Milano del 12 dicembre 1969, venivano così sacrificati su altari invisibili cittadini innocenti e magistrati.
- La caduta del muro di Berlino e l’apparente venir meno della conventio ad excludendum (il patto di esclusione del Pci dall’area di governo del paese), non significarono la fine della strategia della tensione e delle sue metodiche.
Domani, 2 giugno, festeggiamo la nascita della Repubblica, riallacciando i fili della nostra memoria a 76 anni fa, quando i cittadini italiani vennero chiamati a esprimersi su quale forma di stato dare al paese, uscito da un ventennio di dittatura fascista e dalla Seconda guerra mondiale. La democrazia repubblicana ritrova in quella data, oggi come allora, un ulteriore proprio momento fondante, poiché il 2 giugno 1946 il corpo elettorale fu chiamato a esprimersi anche sull’elezione dell’Assem


