In occasione dell’Assemblea nazionale del Partito democratico tenuta al Nazareno, il segretario Enrico Letta ha presentato la sua agenda politica dopo le consultazioni con i circoli del partito. Consultazioni che hanno ottenuto risultati importanti e superato le aspettative, dimostrando che il partito è «vivo e vivace» ha detto il segretario dem. Tanti i punti toccati duranti il suo discorso: giovani, democrazia partecipativa, alleanze e primarie, Zaki, donne e ripartenza del Sud.

«State tranquilli, non sarò un segretario da slide, ma qui c’è la documentazione che è uscita dalle consultazioni» esordisce Letta davanti agli iscritti al partito mandando anche «un saluto affettuoso» all’ex segretario Nicola Zingaretti.

Le agorà

Tra le iniziative più attese e innovative c’è quella delle Agorà democratiche che si terranno dal 1 luglio al 30 dicembre. «Un semestre molto bello e molto intenso» dice Letta, dal quale vuole che uscisse una risposta sul «nuovo partito». Per le Agorà democratiche «coinvolgeremo tutte le istanze del partito, la direzione, le direzioni regionali, i circoli e poi partiremo: dovrà essere un processo interno ed esterno al partito» dice il segretario e lancia un appello anche «a coloro che ci guardano da fuori o sono sulla porta: questo semestre è anche per voi».

Se saranno coinvolte tutte le parte territoriali si getteranno le basi «per costruire il nostro nuovo partito e faremo anche il bene del paese». Letta si focalizza anche sul concetto di democrazia: «Io sento molto il tema della democrazia malata, che fatica. Se la democrazia è malata, il Pd non riuscirà a estrarsi da questa situazione. Il Pd sarà vincente se saprà rinnovare la democrazia». Un rapporto democratico che secondo il segretario sarà possibile solo se ci sarà partecipazione, dialogo e ascolto tra il centro e la base del partito.

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Primarie e alleanze

Per le prossime elezioni amministrative, decisive per i dem che puntano anche alla riconquista del Campidoglio romano, Letta è convinto che «lo spirito giusto è il rispetto dei territori. Non siamo un partito che decide i candidati da Roma, io non sono un segretario che decide i candidati. Per questo le primarie, naturalmente anche lì con la duttilità necessaria» sono lo strumento migliore per la scelta degli eventuali sindaci delle città italiane.

Per quanto riguardo il capitolo alleanze con le altre compagine politiche, il segretario apre ai Cinque stelle. «L’obiettivo è arrivare alle Politiche con un nuovo centrosinistra guidato da noi e costruito intorno a noi, che dialoga con il M5S» e aggiunge: «Si convince il paese non se si candidano 600 persone per il proprio seggio ma se si candidano 100mila persone per far vincere il paese».

La vittoria è garantita «solo se scatterà l’impegno di 100mila persone, solo se tutti noi metteremo il nostro impegno anche se non saremo candidati. Non si vincono le elezioni con un’ottima squadra di comunicatori, meglio se americana, ma con 10mila militanti».

Voto ai sedicenni

«Il voto ai sedicenni è un tema molto divisivo» dice Letta anche se rimane convinto della necessità della sua proposta. «Ma quando presenti un tema ed è divisivo devi fare un percorso per capire come affrontare le criticità che vengono segnalate» spiega, facendo pensare che la proposta sarà ancora discussa internamente.

Zaki

«Sulla cittadinanza a Patrick Zaki il Parlamento, con voto unanime, ha dato un segnale importante» dice Letta e chiede al governo di dare seguito alla decisione dei parlamentari e di conferire la cittadinanza italiana allo studente egiziano dell’università di Bologna, detenuto in Egitto da oltre 14 mesi senza alcun processo formale a suo carico.

Le priorità per il Pnrr

«Giovani, donne, Mezzogiorno sono le priorità del Pd nel Pnrr. Ieri con il presidente Draghi abbiamo insistito su un paio di punti particolari. Abbiamo fortemente chiesto al governo di dare più protagonismo ai comuni» spiega Enrico Letta. «Serve un welfare che sia in grado di aiutare le famiglie che si trovano ad affrontare la sfida della non autosufficienza» ha aggiunto, proprio per questo è importante che parta la misura dell’assegno unico nella seconda metà dell’anno «e noi vigileremo perché questo accada» ha concluso.

Per il Partito democratico, al centro del Piano nazionale di ripresa e resilienza c’è il Sud. «Abbiamo chiaramente indicato la necessità sul Mezzogiorno di fare la battaglia della vita. Se non ci riusciamo, se rimaniamo in una logica continuità non ce la faremo».

Il segretario dem spende anche due parole sull’operato del ministro della Salute Roberto Speranza, al centro di numerose critiche e attacchi dal centro destra per la gestione della pandemia. «Sta facendo un grande lavoro ed è il lavoro di tutti noi».

Qui per vedere la diretta dell’Assemblea del Partito democratico:

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