La gestione padronale di chi si muove più da politico che come dirigente, forte della sponsorizzazione del ministro Francesco Lollobrigida. Dopo un anno e mezzo alla guida dell’Agea, l’agenzia che eroga i finanziamenti in agricoltura, il direttore Fabio Vitale ha creato malumori trasversali nell’ente che dirige, finendo per entrare impropriamente nell’agone politico.

La testimonianza diretta arriva da alcune dichiarazioni piccate, tra citazioni di Socrate e di studi psicologici, rivolte parlamentari dell’opposizione, che avevano semplicemente chiesto di ricevere delle informazioni sui contributi. Un’operazione a favore della trasparenza, che ha indispettito il direttore di Agea. Poco male, comunque. La politicizzazione ha giovato a Vitale che nel frattempo ha raddoppiato gli incarichi.

Da poche settimane ha infatti trovato posto come consigliere di amministrazione dell’Inps, dove è stato a lungo dirigente. Sempre grazie al supporto di Fratelli d’Italia, lato Lollobrigida, con cui il legame è diventato ormai inscindibile, nonostante i trascorsi da moderato, area-Udc di Vitale.

Il ministro lo ha fortemente voluto all’agenzia: è stato uno dei primi atti del mandato governativo. E alla richiesta di Domani sull’intenzione di conservare i due ruoli in Agea e nell’Inps, Vitale non ha fornito risposta.

Niente dati

Ma se nella nuova esperienza all’istituto di previdenza è solo ai primi passi, all’Agea il bilancio è sotto la lente di ingrandimento degli attori interessati. I deputati del Pd, in commissione Agricoltura, hanno avanzato una precisa richiesta: i dati dell’Annual performance report (Apr) 2023. Si tratta delle cifre sugli anticipi dei pagamenti della Pac (Politica agricola comune) europea. Insomma, la mappa dei beneficiari delle cospicue risorse dell’Ue.

«I dati contenuti in questo report semplificherebbero il lavoro parlamentare e faciliterebbero il controllo e l’analisi da parte dei cittadini delle informazioni in esso contenute, anche in considerazione delle proposte di modifica della Pac 2023-2027 in fase di discussione», hanno spiegato in una nota i parlamentari dem.

La risposta di Vitale ha avuto i toni più da dirigente di Fratelli d’Italia che da numero uno di un’agenzia pubblica. «Non vogliamo scomodare Socrate ‘so di non sapere’ o la distorsione cognitiva meglio nota come effetto Dunning Kruger, ma ritengo fondamentale partire dai fatti», ha esordito nella replica messa nera su bianco in una nota stampa, accusando tra l’altro i parlamentari di «delirio da tuttologi».

Dopo l’inusuale incipit, Vitale ha fornito la sua versione nel merito: le cifre arriveranno il prossimo anno, presentate nel febbraio 2025, perché quelli a disposizione riguardano solo «interventi» per alcuni settori come «miele, ortofrutta e olio».

Fatto sta che ai deputati non è stato riferito nulla, nemmeno statistiche parziali. «Il ministro Lollobrigida ha illustrato in una conferenza stampa il risultato raggiunto fornendo i dettagli di tale documento», spiega Stefano Vaccari, deputato del Pd che sta seguendo la vicenda da vicino. Il risultato è singolare: i numeri sono stati messi a disposizione della propaganda governativa, a favore del ministro dell’Agricoltura, ma sono finiti sotto chiave per un’analisi puntuale.

Il sospetto, secondo alcuni, è che si preferisca dilatare i tempi per evitare di rendere noto le imprese beneficiarie e la distribuzione territoriale. Sono voci, certo, ma che addensano nubi sull’Agea. Di sicuro passato inosservato l’approccio aggressivo di Vitale. «Lo invitiamo a rimanere al suo posto e a rispondere agli interessi del Paese e non di una parte politica. Questo è il suo compito, non quello di elevarsi a portavoce politico», sottolinea Vaccari.

Bilancio in attesa

E non solo. Alla voce trasparenza manca un altro capitolo importante: la pubblicazione tempestiva dei bilanci. Il direttore dell’Agea rivendica un grande attivismo, sostiene di aver messo a disposizione «documenti, dati, analisi, fatti­». Solo che ancora non ha provveduto a invertire un trend che da anni si trascina nell’agenzia: il miglioramento del «regolamento contabile interno», secondo quanto riferisce un’interrogazione presentata a Montecitorio. La Corte dei Conti, in passato, ha più volte sottolineato questa mancanza stratificata negli anni. E che non è stata sanata.

A oggi non è disponibile il bilancio di previsione del 2024 e quindi, come sottolinea l’atto delle opposizioni depositato a Montecitorio, «non è dato sapere se la gestione finanziaria di Agea si sia svolta nel rispetto dei principi applicati della contabilità finanziaria riguardanti l'esercizio provvisorio o la gestione provvisoria» né «quali spese facoltative abbiano concorso al disavanzo di bilancio di Agea accertato per il 2023». E il comportamento da protagonista di Vitale ha contribuito a surriscaldare gli animi nell’agenzia.

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