Giovedì Salvini aveva incontrato una delegazione del “popolo dei trattori” in Abruzzo, prima di fare il punto, ieri mattina, con i dirigenti della Lega esperti di agricoltura. «Massimo impegno per sostenere il settore», aveva detto il leader della Lega. Una mossa studiata per mettere in difficoltà la premier e il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, che – un po’ a sorpresa ma non certo a caso – hanno subito convocato le associazioni agricole più rappresentative (Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Fedagripesca e Copagri) a palazzo Chigi.

Al tavolo era presente, oltre ai ministri Raffaele Fitto, Antonio Tajani, Giancarlo Giorgetti, Matteo Piantedosi, Luca Ciriani e Marina Calderone, anche Matteo Salvini (in videocollegamento). Ma la protagonista è stata ovviamente Meloni, che si è intestata la proposta di prorogare l’esenzione dall’Irpef agricola per i redditi fino a 10mila euro. «Per me è un punto di partenza e sono convinto che si possa fare di più», è stato il commento del capo del Corroccio.

Prosegue così la sfida tra Salvini e Meloni per rispondere alle istanze degli agricoltori, nella speranza di intercettare anche i loro voti. «Vi abbiamo sempre difesi dalle scelte sbagliate dell’Unione europea e contro i diktat della Commissione sulla transizione ideologica green. Per noi l’agricoltura è un settore strategico al centro della nostra azione», ha detto Meloni, che ne ha approfittato per schierarsi contro la vendita sotto i costi di produzione e rivendicare la battaglia contro la carne coltivata.

Fin sotto il Colosseo

Rispetto ai proclami bellicosi degli scorsi giorni, intanto, la protesta dei trattori ha assunto toni più morbidi. Per il fine settimana non sono previste azioni eclatanti a Roma. Il comitato Riscatto agricolo ha ottenuto un incontro con Lollobrigida e ha annullato la manifestazione prevista ieri in centro.

Solo quattro trattori, scortati dalle forze dell’ordine, hanno sfilato dal Colosseo al Circo Massimo. In serata si è poi svolto il corteo sul Grande raccordo anulare, ma alla manifestazione non ha preso parte il comitato Contadini traditi: una defezione che conferma la distanza tra i due gruppi forti della protesta.

Niente palco a Sanremo

Il giallo che ha tenuto banco per tutta la giornata ha però riguardato la possibile partecipazione dei trattori al festival di Sanremo. Nel pomeriggio di ieri l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, ha confermato che gli agricoltori non sarebbero saliti sul palco – «è una scelta condivisa con il ministro Piantedosi», ha detto – e che Amadeus avrebbe letto un comunicato con le istanze della categoria.

Così Riscatto agricolo ha consegnato ai dirigenti della tv pubblica un testo in cui chiede più verifiche sui prezzi dell’alimentare, con un passaggio sul controllo delle merci dall’estero e la difesa delle barriere doganali. Ma fino a quando questo giornale è andato in stampa non c’era alcuna certezza sul fatto che il comunicato sarebbe stato letto.

«Aspettiamo una lettera unitaria, visto che ci sono arrivate decine di richieste da piccole aziende agricole, floricoltori e produttori vari», ha lamentato Fabrizio Casinelli, capo dell’ufficio stampa Rai. Il problema, a quanto pare, è l’estrema frammentazione delle sigle e delle associazioni dei contadini, incapaci di proporre un messaggio comune.

Il comitato Riscatto agricolo, con sette trattori parcheggiati al porto della cittadina ligure, da giorni aveva un dialogo aperto con l’azienda e a Sanremo sono arrivati, via pullman, anche una cinquantina di membri del collettivo Agricoltori autonomi. Non certo «l’invasione» minacciata negli ultimi giorni.

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