Il ministro è l’uomo chiave per l’attuazione del Piano, sommando varie deleghe e accentrando numerosi dossier. Fra detrattori e (numerosi) estimatori a palazzo Chigi, ora coltiva il sogno di diventare un commissario europeo
Di Raffaele Fitto si nota la ritrosia alle interviste, non rilasciate da mesi, la circospezione sulle dichiarazioni, mai roboanti, per uno stile lontano anni luce dal coro ciarliero dei colleghi ministri. Certo, non significa arrendevolezza. Anzi. È stato lui, prima di tutti, a scaricare sui predecessori, leggasi governo Draghi, la responsabilità dei ritardi del Pnrr, che ha infatti riscritto quasi daccapo. La trattativa con l’Unione europea è andata in porto, con Piano che è sempre più fittian



