Dopo la pronuncia della Corte costituzionale la premier ora respira e punta sull’Umbria. Il capo dello stato confessa: «Ho firmato leggi che non condivido. Più volte»
«Ho adottato decisioni che non condivido, è capitato più volte». Sergio Mattarella risponde alle domande che gli arrivano dai ragazzi dei licei di Roma, dal palco dell’evento organizzato per i venticinque anni dell’Osservatorio permanente dei giovani editori, a Roma, al Salone delle Fontane dell’Eur. Il discorso è generale, e non è neanche la prima volta che il presidente della Repubblica esprime questo concetto. Ma il giorno dopo il colpo mortale inferto dalla Corte costituzionale al ddl Calder



