Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso il suo cordoglio par la morte di Benedetto XVI con una nota ufficiale: «La morte del papa emerito Benedetto XVI è un lutto per l’Italia. La sua dolcezza e la sua sapienza hanno beneficato la nostra comunità e l’intera comunità internazionale».

Il presidente della Repubblica ha proseguito: «Con dedizione ha continuato a servire la causa della sua chiesa nella veste inedita di papa emerito con umiltà e serenità. La sua figura rimane indimenticabile per il popolo italiano».

Mattarella, presidente cattolico, ha ricordato le sue caratteristiche: «Intellettuale e teologo ha interpretato con finezza le ragioni del dialogo, della pace, della dignità della persona, come interessi supremi delle religioni. Con gratitudine guardiamo alla sua testimonianza e al suo esempio».

Questa sera potrebbe ricordare Benedetto XVI nel suo tradizionale discorso di fine anno.

Il papa e il presidente

Il papa emerito non ha incontrato il presidente Mattarella durante il suo pontificato. Bergoglio infatti ha lasciato il suo ruolo nel 2013, mentre Mattarella è entrato in carica per la prima volta nel 2015, tuttavia i buoni rapporti tra Vaticano e Quirinale sono una lunga consuetudine a prescindere dalla fede del presidente. Benedetto XVI, papa Ratzinger, ha ricevuto in Vaticano Carlo Azeglio Ciampi nel 2005, e contraccambiato la cortesia salendo al Quirinale il 24 giugno dello stesso anno.

Poi è stata la volta di Giorgio Napolitano nel 2006, a cui ha restituito la visita il 4 novembre 2008. Il 23 febbraio 2013, in veste informale, il presidente Napolitano ha fatto visita in Vaticano a Papa Ratzinger prima che rinunciasse al papato il 28 febbraio.

Durante la cerimonia di beatificazione di papa Giovanni Paolo II, il primo maggio del 2011, Ratzinger salutando in italiano, ha ringraziato l'Italia citando Napolitano, unico a essere menzionato direttamente.

Nel pomeriggio, l’ex presidente della Repubblica ha rotto il suo silenzio mediatico e ha fatto pervenire il suo messaggio per la scomparsa di Ratzinger: «Santità (ovvero papa Francesco, ndr), appresa la notizia della scomparsa di Sua Santità Benedetto XVI, desidero farLe pervenire le più sentite espressioni del mio profondo cordoglio». E ha aggiunto: «Memorie e vincoli di stima e di rispettosa amicizia mi legavano a Sua Santità Benedetto XVI, sviluppatisi in particolare negli anni trascorsi come Presidente della Repubblica Italiana». Pur provenendo da esperienze intellettuali e umane lontane e differenti, prosegue Napolitano «con il Pontefice allora potei sviluppare una condivisione di ansie e intenti e una consuetudine di riflessione sul futuro dell'Italia e dell'Europa». Un'esperienza «di rilevante intensità spirituale, culturale e umana».

Gli incontri

Una scheda dell’Ansa ricorda che tra il 1939 e il 2017, si sono succeduti 7 Papi e 12 presidenti della Repubblica: sono 16 le visite ufficiali di un Presidente in Vaticano e 10 quelle di Papi al Quirinale.

Dopo la nascita della Repubblica, 2 giugno ‘46, dovranno passare 15 anni per vedere un pontefice varcare la porta del Quirinale. L’11 maggio 1963 Giovanni XXIII farà visita al Presidente, Antonio Segni. L'anno successivo, l'11 gennaio 1964, è la volta di Paolo VI che fa visita allo stesso Segni e, il 21 marzo, sempre del ‘64, al Presidente Giuseppe Saragat.

Passerà un intervallo di venti anni prima che un incontro tra pontefice e presidente della Repubblica italiana si ripeta. Stavolta a spostarsi è Giovanni Paolo II. Il 2 giugno 1984 papa Wojtyla fa visita al Colle a Sandro Pertini, al quale è legato anche da amicizia personale. Numerosi gli incontri, alcuni dei quali molto informali. Papa Wojtyla ha il record di maggior numero di Presidenti incontrati, quattro: Sandro Pertini, Francesco Cossiga, Eugenio Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi.

Il messaggi di cordoglio

Oltre al presidente della Repubblica, anche la presidente del consiglio Giorgia Meloni ha pubblicato un messaggio di cordoglio. Meloni si è sempre dichiarata molto cattolica: «Benedetto XVI è stato un gigante della fede e della ragione. Ha messo la sua vita al servizio della chiesa universale e ha parlato, e continuerà a parlare, al cuore e alla mente degli uomini con la profondità spirituale, culturale e intellettuale del suo Magistero».

Oltre a lei, ha inviato le sue condoglianze il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, leghista che ha sempre messo in primo piano la sua fede.

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