- Se Draghi va al Colle, cambierebbero alcuni ministri dell’esecutivo. E la linea di Letta è la stessa dall’inizio della sua segreteria: il riequilibrio di genere.
- Il segretario non si farebbe mettere fuori gioco, come successe a Zingaretti nel febbraio di quest’anno, ma proporrebbe una forse due donne fra quelle con cui in questi mesi ha lavorato meglio: da Simona Bonafé a Roberta Pinotti a Lia Quartapelle.
- In questi giorni i tre ministri parlano poco, e non parlano di questioni quirinalizie. In vista del 13 gennaio, alla riunione con la direzione,i parlamentari accumulano le cartucce con cui sosterranno l’opportunità di mantenere il premier al suo posto.
Se a febbraio arrivasse un nuovo presidente del Consiglio cambierebbe anche la squadra di governo. Almeno in parte. Sarebbe uno degli effetti collaterali dell’elezione di Mario Draghi al Quirinale, sulla quale ieri Matteo Renzi ha ricominciato a scommettere con la sua newsletter. Quello del leader di Italia viva è fin qui un percorso zigzagante, modellato sui posizionamenti degli altri. In questo caso probabilmente sull’apertura di Enrico Letta alla disponibilità del premier. Il borsino di pala



