Aveva detto che sarebbe arrivato al 10 per cento con la sua ultima idea elettorale, Casa Riformista, una scatola centrista dove far confluire i voti di Italia viva e di quei moderati di centrosinistra che, a seconda delle elezioni, riesce ad attrarre. Intanto Matteo Renzi è soddisfatto di quanto sta emergendo delle regionali in Campania.

Le proiezioni danno Casa Riformista, nella coalizione a sostegno di Roberto Fico, tra il 4,5 e il 6 per cento, un dato importante se si considera che, visti i risultati a livello nazionale delle ultime tornate elettorali, la sola Italia viva non avrebbe mai raggiunto queste percentuali.

La promessa di Renzi

Non è un caso che Renzi sia stato uno dei primi leader politici a commentare i risultati, pur preliminari: «Sono mesi che ci ripetono un ritornello stanco: Giorgia Meloni non ha rivali, è invincibile, non ha alternative. I risultati di Campania e Puglia, dopo la Toscana, dicono invece che l’alternativa c’è, da Casa Riformista fino alla sinistra. E questa alternativa, quando è unita, vince». 

Su X, l’ex presidente del Consiglio e segretario del Pd arringa: «Da domattina Giorgia Meloni proverà a cambiare la legge elettorale. Perché con questa legge elettorale lei a palazzo Chigi non ci rimette più piede». Consapevole di essere essenziale per la coalizione a sinistra, Renzi comincia a far pesare i propri voti.

La presenza in regione

L’obiettivo nel medio e lungo periodo è quello di creare una gamba centrista del campo largo, o progressista che sia. In Campania ci si aspettava un risultato rilevante, considerando comunque la forte presenza di rappresentanti di Italia viva sul territorio.

Non sono mancati casi controversi: nella lista di Casa Riformista il coordinatore regionale di Iv Armando Cesaro, già consigliere regionale di Forza Italia e figlio di Luigi Cesaro, detto “Giggino ‘a purpetta”, ex parlamentare accusato di avere legami con i clan. Tra i diversi candidati, anche Maria Grazia Di Scala, inserita nelle ultime settimane dalla Commissione antimafia nella lista degli “impresentabili”. 

Niente foto con Fico o Conte

Renzi ha puntato molto sulla Campania, nonostante il candidato presidente fosse il cinque stelle Roberto Fico. Un boccone amaro da ingoiare per il leader centrista che, fino all’anno scorso, era contrario ad alleanze con il M5s. Per questo Renzi si è imposto dei paletti: va bene l’appoggio elettorale – per il bene del centrosinistra – ma non bisogna andare oltre.

Da qui la scelta di non comparire in eventi ufficiali e nelle foto insieme ai leader del campo largo a sostegno di Fico. Alla chiusura della campagna elettorale in Campania, Renzi ha preferito inviare Maria Elena Boschi per farla comparire insieme a Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.

Così anche al comitato elettorale dell’ex presidente della Camera, che ha accolto i big dei partiti di centrosinistra dopo la vittoria. Tutti tranne Renzi, appunto. Perché una foto in cui abbraccia Fico e Conte, per lui – e alcuni suoi sostenitori – potrebbe essere troppo. 

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