La vittoria del leghista, però, sarà di almeno 10 punti inferiore a quella di Zaia. Solo il leghista sarà con lui: Meloni è in Sudafrica, Tajani a Riad. Attesa per i risultati dei partiti in tutte le regioni, in una competizione tutta interna
- Tutti i contenuti di Domani al 50% di sconto con la promo Black Friday. Abbonati ora a soli 60 euro all’anno, prezzo bloccato per sempre
Le regionali sono andate come dovevano, per il centrodestra. A scrutini ancora in corso, il dato certo è la vittoria in Veneto di Alberto Stefani (decisamente meno schiacciante di quella con il 74 per cento ottenuta da Luca Zaia cinque anni fa) e la sconfitta in Campania e Puglia, con la prima più combattuta grazie alla candidatura del viceministro di FdI Edmondo Cirielli.
Un effetto clamoroso, però, sembra profilarsi: il doppiaggio della lista della Lega su quella di FdI in Veneto. Prima vera scoppola per il partito della premier, che aveva anche reclamato la candidatura di un suo presidente.
I festeggiamenti, tuttavia, saranno più che sottotono. Se non altro perché solo Matteo Salvini, come leader nazionale, sarà a festeggiare al seggio veneto: Giorgia Meloni è in Angola, Antonio Tajani a Riad.
Il Veneto
L’attesa, del resto, è tutta per i risultati delle singole liste.
Secondo i primi dati, in Veneto – dove l’affluenza è crollata con un meno 14 per cento –ci sarebbe la vera sorpresa: Fratelli d’Italia era convinto di essere agilmente il primo partito, come già alle politiche e alle europee, invece rischia una clamorosa batosta. Le proiezioni, infatti, parlano di addirittura un doppiaggio della Lega a FdI: 36 per cento contro il 17 per cento, secondo Swg.
Se così fosse, si ribalterebbero anche le previsioni dei giorni scorsi, secondo cui FdI avrebbe reclamato tutti gli assessorati di peso. A queste condizioni, invece, l’accerchiamento di Stefani non ci sarebbe e anzi, l’esito sancirebbe la vittoria di Salvini che aveva tenuto duro nel reclamare la candidatura in regione, nonostante gli appetiti di Fratelli d’Italia..
I primi dati collocano Stefani intorno al 60 per cento, ben al di sotto del 74 per cento di Zaia e gli occhi saranno ben aperti sui risultati individuali del governatore uscente, che è candidato capolista in tutti i collegi.
L’interrogativo, ora, è anche su cosa farà il Doge: per lui ci sarebbe un seggio facile da conquistare alle suppletive, oppure la candidatura a sindaco di Venezia. Fonti di centrodestra lo hanno anche immaginato in una partecipata pubblica, tuttavia l’unico a poter sciogliere il nodo del suo futuro è Zaia stesso.
Se in Puglia la partita appariva persa in partenza, non c’è stato niente da fare nemmeno in Campania per Edmondo Cirielli, che aveva sperato nella difficile rimonta. Qui la sfida allora sarà per il primo posto tra i partiti di opposizione tra FdI e Forza Italia.
© Riproduzione riservata


