Sigfrido Ranucci è furioso. Siamo alla fine del novembre 2021, e in Commissione di vigilanza sulla Rai i parlamentari di Italia viva e il collega di Forza Italia Andrea Ruggieri hanno appena tirato in ballo un vecchio ma inedito esposto anonimo in cui si fa riferimento ad alcuni comportamenti inappropriati del conduttore di Report nei confronti di alcune giornaliste.

«Non c’è stata nessuna minaccia da parte mia. Quello non è il messaggio di un vigilato a un vigilante, anche se adesso fa comodo farla passare così, ma il messaggio di un uomo a cui è stata lesa la dignità personale che stigmatizza con il vigilante il metodo che ha usato», dice più tardi Ranucci. 

Quando la notizie diventa pubblica, il vicedirettore di Raitre prima parla di «fango per fermarci», poi scrive a Ruggieri messaggi di fuoco su Whatsapp. «Quello che tu e Faraone avete fatto ieri è vergognoso. A me potete buttare tutto il fango che maneggiate, ma che abbiate coinvolto persone innocenti e brave professioniste è indegno dal punto di vista umano  parlamentare. Poi detto da uno che ha come capo (Silvio Berlusconi, ndr) il top player mondiale di bullismo sessuale è comico. Ripreso da un giornale (il quotidiano Il Giornale, ndr) che ha come direttore uno che secondo segnalazioni arrivate in redazione adescava le minorenni è ancora più comico».

É questo il primo messaggio di uno scambio durissimo tra Ranucci e Ruggieri, che oggi ha letto parte dei messaggi in  Commissione denunciandone «la gravità» e «il tono minaccioso». Annunciando che farà denuncia e che li depositerà, oltre che alla presidenza della commissione e alla direzione generale della Rai, anche in procura. Il conduttore, contattato da Domani, preferisce non commentare la vicenda.

Lo scontro

Partiamo dal principio. Dopo che l’esposto contro Ranucci su presunte molestie è venuto alla luce (Ranucci aveva subito fatto una denuncia ai carabinieri per diffamazione), nel mese di gennaio è partita un audit interno della Rai: ieri durante la sua audizione l’amministratore delegato Carlo Fuortes ha spiegato che l’azienda si è rivolta alle due donne che avrebbero subito attenzioni non gradite, identificate nella lettera anonima, le quali hanno però negato ogni atteggiamento fuori luogo del conduttore.

A sorpresa, però, oggi è intervenuto anche il parlamentare forzista, membro della Commissione di vigilanza. Svelando che Ranucci gli aveva mandato a fine novembre alcuni messaggi «minacciosi»i. Una scelta che il deputato definisce inopportuna, considerato che si tratta di un contatto tra il controllore (un membro della commissione di vigilanza, appunto) e il controllato (Ranucci è dipendente della Rai).

Il successore di Milena Gabanelli nello scambio con Ruggieri è tranchant. «Pure a me arrivano dossier anonimi su politici che usano cocaina, pensa se usassi lo stesso metro» scrive il conduttore. «Bastava che mi telefonassi prima». Ruggeri replica: «Se proprio dobbiamo parlarne, io per primo ho snobbato la lettera, in forza di un principio di correttezza che tu non usi e non useresti mai, al contrario. E l’ha tirata fuori Faraone, non io. Io mi sono limitato a dire quello che dice il Fatto, cioè che credendo la lettera un pizzico inverosimile la Rai avrebbe dovuto appurare e tutelarti alla svelta. Il tuo messaggio rivela un pregiudizio politico per il mio capo, come lo chiami tu, ma questo non mi sorprende. Solo che lui non ha avuto mai bisogno di bullizzare nessuno. Quanto al direttore de Il Giornale “adescare minorenni” è un concetto vago, e allusivo. “Metodo Report” diciamo. Dopo di che, tu usi eccome lo stesso metodi di cui ti lamenti. Non ci prendiamo per il culo. Non mi pare che chiami nessuno per fare verifiche preventive sulle cazzate che fai dire a gente improbabile che metti in onda. Dopo di che, hai dossier su parlamentari che pippano? E mandali in onda no?  A me che mi frega...io ieri ti ho praticamente difeso, lo hanno capito tutti, non era dovuto. Non mi aspetto un grazie, ma nemmeno un sms come il tuo. E comunque caro mio contieniti, che qui non si spaventa nessuno».

I messaggi

Ranucci però non ci sta. Crede che Ruggieri e Faraone siano i principali responsabili di una campagna stampa che lo vuole infangare. La loro colpa è quella di aver fatto uscire la notizia di un report anonimo e diffamatorio nei suoi confronti. E così lancia accuse pesanti al deputato di Forza Italia: «Sei tu e il tuo capo pratici di bullismo sessuale. E dici il falso: io dossier anonimi non ne ho mai usati. Anche se ne arrivano a decine sui politici...tutti...tra uso di cocaina e scene da basso impero su yacht. Io ho una dignità. Ti giro i commenti sdegnati delle donne di Report. Non ho bisogno del tuo aiuto. Avete diffuso una lettere consentendo di parlarne schermati dal vostro istituto (la Commissione di vigilanza, ndr) a dei giornalisti»

Gli sms e gli insulti tra il conduttore e il parlamentare continuano. Ruggieri: «Apprendo che la tua redazione è un call center di segnalazioni varie». Ranucci: «78mila. Ne arrivano anche su di voi, come normale». Ruggieri: «Eh ma solo a te arrivano, agli altri programmi no. Ti hanno preso per un riciclatore?». Ranucci: «No, i riciclatori siete voi. Con me vanno male. Con voi e Minzolini gli va meglio. Pure con l’altro dossier». Ranucci gira infine al deputato un messaggio della moglie, che allega l’articolo de Il giornale sulla lettera anonima con le presunte molestie. «Da mia moglie e mia figlia. Siete delle merde. Spero che un giorno ti possa accadere la stessa cosa davanti alla tua compagna e tua figlia».

Ranucci replica che «si tratta di personaggi che hanno reso pubblici dei dossier anonimi che erano infamanti, come è stato dimostrato dall’audit. Se avessero voluto tutelarmi, oggi avrebbero dovuto brindare in commissione alla notizia che non era stato riscontrato niente».
Iil conduttore contesta anche il fatto che i parlamentari si siano tenuti il dossier «per mesi, a differenza di me che l’avevo portato in procura già il 5 agosto». «Quel dossier è stato dato a quei politici che vogliono colpire Sigfrido Ranucci e Report: a differenza di altri parlamentari che l’hanno gettato, loro l’hanno usato». 

«Non è neppure vero che gli ho chiesto di essere informato dell’attività in commissione di vigilanza, ho solamente detto a Ruggieri che se mi avesse chiamato per avere spiegazioni gli avrei detto che era già oggetto di una denuncia in procura». 

Conseguenze

Ruggieri, dopo aver condiviso lo scambio davanti agli altri membri della commissione di Vigilanza, si è chiesto polemicamente se fosse opportuno che Ranucci continui a essere vicedirettore di Rai3 e conduttore di Report. Anche gli altri parlamentari hanno insistito a lungo sul punto: il centrodestra ha domandato di convocare in commissione Ranucci, la senatrice Maria Alessandra Gallone di Forza Italia ha chiesto la sospensione temporanea del conduttore dal ruolo di vicedirettore. A difesa di Ranucci si è schierato invece Primo Di Nicola, rappresentante del Movimento in Commissione. 

Fuortes ha spiegato di non avere, da amministratore delegato e datore di lavoro di Ranucci, gli strumenti adatti a intervenire, rinviando l’intervento al momento in cui dovesse esserci una «causa fondata». «Il caso deve essere giudicato dalle autorità competenti, noi attiveremo l'audit, unico organo competente» ha detto. 

© Riproduzione riservata