- Un capitolo che drena molte risorse è quello della comunicazione: oltre 500mila euro vengono investiti per avere a disposizione vari professionisti del settore. Salvini ha voluto il suo agiografo Pandini.
- Tra la schiera di consulenti non mancano ex parlamentari o dirigenti di partito non eletti nella nuova veste di collaboratore alla presidenza del Consiglio. Tra questi i due forzisti Giacomoni e Spena.
- Il ministro del Sud, Nello Musumeci, ha voluto come capo ufficio stampa, per 80mila euro all’anno, Carmelo Briguglio, parlamentare per tre legislature passato da An a Fli.
Palazzo Chigi non bada a spese per le consulenze sotto la gestione Meloni. Le voci degli esborsi ammontano a una cifra di circa 3 milioni e mezzo di euro. Soldi impiegati per retribuire lo staff chiamato alla presidenza del Consiglio dalla premier, dai due vice, Matteo Salvini e Antonio Tajani, e dalla schiera di ministri senza portafoglio e sottosegretari. Una somma che potrebbe lievitare, come insegnano le esperienze passate, a causa dell’ampliamento degli uffici. Di sicuro il leader della Le



