- Matteo Salvini ha messo in conto che già un 20 per cento delle opere previste non sarà realizzato in tempo. Ma manca un cronoprogramma per avere un quadro davvero chiaro
- Non è facile nemmeno la gestione della governance, scissa tra la fondazione Milano-Cortina, che promuove l’evento con Malagò uomo solo al comando, e la società Simico, chiamata a realizzare le infrastrutture
- L’Olimpiade invernale era stata presentata come un evento a costo zero. Ma il bilancio sarà di una spesa superiore a tre miliardi di euro, di cui solo 800 milioni investiti nelle strutture sportive
Il primo slalom da affrontare è quello tra i ritardi che sono già accumulati, tanto da scuotere Giovanni Malagò in prima persona. Il grande capo dello sport italiano ha fiutato l’aria di una gara contro il tempo, sempre più difficile: «Non siamo in dirittura d’arrivo», ha sentenziato appena poche settimane fa. Certo, a meno di mille giorni da Milano-Cortina 2026, gli organizzatori ostentano la tenacia dei fondisti che non guardano al cronometro nell’immediato ma si concentrano all’obiettivo più



