- Dietro i cassonetti stradali ricolmi di rifiuti di Roma, le battute sui cinghiali, le polemiche sui premi ai dipendenti che non si ammalano, c’è il labirinto che ha complicato la vita di quasi tutti gli ultimi sindaci della capitale e che è stata il vero colpo di grazia anche per Virginia Raggi: l’Ama.
- Queste nomine chiudono l’era grillina, segnata da una ridda di dirigenti sostituiti uno dopo l’altro, e riscrivono la geografia del potere in Ama ma facendola ripiombare nel passato mentre l’azienda affronta uno dei momenti più complicati della sua storia con un piano anticorruzione che continua a subire le pesanti critiche del collegio sindacale.
- Attraverso le vicende che ruotano attorno al pattume e all’azienda che lo raccoglie, si può leggere la storia recente della città.
Dietro i cassonetti ricolmi di rifiuti, le battute sui cinghiali, le polemiche sui premi ai dipendenti che non si ammalano, c’è una società che ha complicato la vita di quasi tutti gli ultimi sindaci di Roma. Si tratta dell’Ama, l’Azienda municipale ambiente. Più di 7mila dipendenti per raccogliere e gestire un milione e mezzo di tonnellate di rifiuti, un debito da oltre un miliardo di euro, Ama non è solo una partecipata del comune, ma ha il potere di farlo fallire, il comune. Per questo il



