L’avvocato di Silvio Berlusconi ha chiesto l’assoluzione del suo assistito nel cosiddetto processo Ruby Ter in cui Berlusconi è accusato di corruzione di testimone per aver pagato alcune ospiti delle sue feste nella villa di Arcore affinché non rivelassero ai giudici cosa avveniva in quelle occasioni. Berlusconi è indagato con altre 28 persone, accusate di falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari. Lo scorso maggio, nella sua requisitoria finale, la procura ha chiesto per Berlusconi una condanna a 6 anni.

La richiesta di assoluzione arriva nel mezzo delle complicate trattative per la formazione del governo, che coinvolgono Berlusconi in prima persona, ma difficilmente la sentenza sarà di ostacolo nei prossimi giorni. La prossima udienza è fissata per il 2 novembre e vedrà la conclusione dell’arringa difensiva da parte dell’avvocato Franco Coppi. A quel punto i giudici avranno 40 giorni per proclamare la sentenza. A quel punto il governo dovrebbe già essersi formato. 

Il caso

Il procedimento in corso è il terzo nato dal caso Karima El Mahroug, la ragazza allora diciassettenne arrestata per furto a Milano nel 2010 e di cui Berlusconi, all’epoca presidente del Consiglio, aveva chiesto il rilascio dopo averla descritta come nipote del dittatore egiziano Hosni Mubarak in una telefonata con un responsabile della questura.

Dalle successive indagini, era emerso che El Mahoroug (nota con il soprannome di Ruby Rubacuori), faceva parte di un gruppo di ragazze che frequentavano le feste organizzate nella villa di Berlusconi. L’ex presidente del Consiglio è stato successivamente accusato di concussione, per via della sua telefonata in questura, e di prostituzione minorile, poiché, secondo la procura, avrebbe avuto rapporti sessuali a pagamento con El Mahoroug quando questa era ancora minorenne.

Dopo una condanna in primo grado, Berlusconi è stato assolto in appello sia dall’accusa di concussione che da quella di prostituzione minorile, poiché non sarebbe provato che fosse a conoscenza dell’età di El Mahoroug.

Ruby Ter

Il terzo filone dell’inchiesta è nato dopo la scoperta di una serie di pagamenti effettuati da Berlusconi nei confronti di numerose ospiti delle sue feste, compresa la stessa El Mahoroug (che avrebbe ricevuto in tutto sette milioni di euro).

Il procedimento ha avuto una storia particolarmente complicata, con numerosi filoni stralciati e inviati a varie procure e poi, quasi tutti, tornati a Milano. L’unico filone separato si è concluso un anno fa con l’assoluzione di Berlusconi al tribunale di Siene.

Al procedimento ancora in corso a Milano, giunto in questi giorni alle battute finale, la difesa sostiene che i pagamenti alle ospiti delle feste fossero risarcimenti per i danni morali e di immagini causati dalle indagini e dallo scandalo mediatico. 

Il denaro versato alle ospiti, ha detto nella sua arringa finale l’avvocato di Berlusconi Federico Cecconi, aveva lo scopo di «risarcimento, del ristoro per il loro coinvolgimento nello scandalo Ruby, che ha avuto effetti sulla loro carriera, sugli affetti o sul mantenimento dei rapporti di lavoro». Berlusconi, ha proseguito Cecconi, potrebbe anzi essere considerato parte offesa poiché in alcuni casi alcune ospiti si sarebbero spinte a ricattare l’ex presidente del consiglio con «richieste sempre più violente, sempre più esasperate ed esasperanti» minacciano di rilasciare dichiarazioni alla stampa se non avessero ricevuto bonifici.

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