LUCI E OMBRE DELLA DIFESA AEREA

Non bastano soltanto i droni per vincere la guerra

  • Dalla guerra civile siriana al lungo assedio di Khalifa Haftar contro Tripoli, passando per il Nagorno-Karabakh e l’attuale conflitto in Ucraina, abbondano gli esempi e le conferme di un ruolo sempre più centrale ricoperto dai droni nella condotta delle operazioni militari.
  • L’esempio più calzante è quello dei droni turchi come il TB2 o i modelli della famiglia Anka, che nel giro di appena 3 anni sono stati esportati in almeno dieci paesi, con altrettanti – inclusa la Polonia – in fase di definizione dei contratti di acquisto.

  • Il clamore mediatico ha indotto vari osservatori a parlare dei droni come di un’“arma definitiva” in grado di decidere le sorti di un conflitto. Ma i droni sono davvero quello che nel mondo anglosassone è detto “game changer”?.

Saliti alla ribalta dopo i numerosi exploit militari degli ultimi anni, i velivoli a pilotaggio remoto – comunemente noti come droni – sono ormai parte dell’inventario di un numero sempre maggiore di paesi così come di vari gruppi armati non statali, incluso lo Stato Islamico, seppur nella forma di sistemi con capacità più ridotte. Dalla guerra civile siriana al lungo assedio di Khalifa Haftar contro Tripoli, passando per il Nagorno-Karabakh e l’attuale conflitto in Ucraina, abbondano gli es

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