Intervista all’ex tesoriere dei Ds

Sposetti: «Dalla decisione del Pd su Lotti si capirà se è finita la stagione del giustizialismo»

LaPresse
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  • Quando Letta, da premier, cancellò i soldi ai partiti, lui gli votò contro: fare un’altra battaglia controvento non lo preoccupa. Infatti stavolta si appella al suo segretario: «Non vada appresso ai pm, non escluda l’ex braccio destro di Renzi Luca Lotti».
  • L’ex renziano è imputato nel caso Consip e indagato per corruzione nell’inchiesta Open. Ed è stato intercettato con Palamara mentre discutevano su chi piazzare a capo della procura di Roma. «Lotti non poteva essere intercettato, e passerà alla storia come una vittima».
  • «Onoro la memoria di Marcello Stefanini, che non fu ricandidato e fu prosciolto. Certo allora eravamo nella coda di Tangentopoli, ed era forse un attenuante. Ma adesso quella stagione è passata».

Si dichiara appassionato di letteratura giudiziaria, chiede al Pd di non essere giustizialista. Ugo Sposetti, mitico tesoriere dei Ds e mitologico consigliere della Fondazione Gramsci, perora la causa «del giovane» (ex?) renziano «Luca Lotti».  Trattasi di una battaglia controcorrente, di quelle che può essere fatta senza complessi solo da Sposetti, eminenza grigia delle fondazioni che conservano la memoria del Pci, quella immateriale e soprattutto quella materiale. Se il Pci non ha più un

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