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Terremoto dell’Aquila: la presidenza del consiglio condannata a risarcire le vittime

LaPresse
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  • Morirono 309 persone quel 6 aprile 2009. A 13 anni di distanza il tribunale civile dell'Aquila ha condannato la presidenza del Consiglio dei ministri a risarcire otto milioni di euro alle 30 parti civili.
  • All’epoca il numero due del dipartimento nazionale di Protezione civile, Bernardo De Bernardinis. aveva affermato a proposito dello sciame sismico che «non c'è pericolo, l'ho detto anche al sindaco, la comunità scientifica mi continua a confermare che anzi è una situazione favorevole».
  • Nel procedimento penale è stato considerato come quelle frasi possano avere inciso sul comportamento dei cittadini di quella notte. 

Morirono in 309 la notte del 6 aprile 2009 a L’Aquila in Abruzzo. Il numero due della Protezione civile Bernardo De Bernardinis aveva rassicurato: «Non c’è pericolo». Ora tredici anni dopo il tribunale civile della città ha condannato la presidenza del Consiglio dei ministri a risarcire otto milioni di euro alle 30 parti civili per quelle rassicurazioni che possono aver inciso sul comportamento e le scelte degli abitanti della città. De Bernardinis è stato condannato a due anni di reclusione

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