Un gruppo di attivisti climatici del gruppo Ultima generazione ha gettato della vernice arancione sulla facciata di palazzo Madama utilizzando degli estintori. 

L’operazione è avvenuta intorno alle 7.45. 

«Alla base del gesto, la disperazione che deriva dal susseguirsi di statistiche e dati sempre più allarmanti sul collasso eco-climatico, ormai già iniziato, e il disinteresse del mondo politico di fronte a quello che si prospetta come il più grande genocidio nella storia dell’umanità» si legge in un comunicato diffuso dall’organizzazione poco dopo la fine dell’operazione.

L’organizzazione

È solo l’ultima azione del gruppo ambientalista, che aveva imbrattato anche il teatro la Scala a poche ore dalla Prima e non è nuovo anche ad azioni di contestazione come incollarsi alle opere d’arte o bloccare vie particolarmente trafficate, come il grande raccordo anulare. 

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«Sono i governi e le istituzioni ad avere il potere decisionale per avviare una transizione energetica effettiva, per modificare e regolare le produzioni di energia e di beni e il sistema dei trasporti, per arginare concretamente le cause della crisi climatica. L’azione individuale non basta» dice Laura, una delle attiviste dell’organizzazione.

Sono state imbrattate anche alcune finestre oltre che un portone di palazzo Madama, poi sono intervenuti i carabinieri che hanno bloccato alcune persone la cui posizione è al vaglio. Verso ora di pranzo, fonti vicine al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi hanno fatto sapere che il capo del Viminale è in contatto con il prefetto di Roma, il capo della polizia e gli altri vertici delle forze dell’ordine per verificare gli sviluppi delle attività di accertamento in atto sull’azione di imbrattamento.

Le richieste

«Ho deciso di prendere parte a questa azione di disobbedienza civile perché ritengo che il governo italiano non stia facendo abbastanza per proteggere la mia generazione e quelle successive dal collasso climatico. Spesso piango e ci sto male, perché per farlo devo sacrificare parte della mia vita e della mia libertà. Ma non potrei fare altrimenti: i miei valori mi dicono che è giusto farlo, che sono privilegiato a vivere in pace e ad aver avuto un’istruzione» dice Davide.

Le richieste del movimento, recita il comunicato, sono quella di interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni e quella di procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20 Gw. 

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