l’intervista

Zanda: «Il congresso costituente non ci sarà. I candidati dicono poco. Senza strategia, il declino del Pd è sicuro»

LaPresse
LaPresse
  • «È evidente che al Pd serva una nuova leadership, ma la sua necessità vera è una riflessione sulla sua identità politica, sul suo pensiero, sulle sue idee». Rischio scissione? «Le scissioni sono sempre atti politici temerari, ma la madre dei temerari è sempre incinta».
  • «Curioso che il Pd modifichi il suo statuto per permettere a chi non è iscritto di diventarne segretario. Ho letto giorni fa una  intervista di Schlein su Repubblica, un’intera pagina in cui è riuscita a non pronunciare mai due parole: Partito democratico».
  • «Letta ha fatto bene fino alle amministrative. Alle politiche si è fatto sorprendere dall’abbandono di Conte e Calenda. Avrebbe potuto fare meglio anche nelle candidature: ha penalizzato molto le donne e ha paracadutato troppi candidati».

     Circoli lasciati in uno stato di abbandono, una segreteria poco rappresentativa e quindi poco autorevole. L’ex senatore Luigi Zanda fa un ritratto severo del Pd. Il segretario Enrico Letta «poteva fare molto meglio, anche sulle liste». E dopo la sconfitta «la leadership delle opposizioni si guadagna con il pensiero, prima che con la forza parlamentare». Il congresso costituente è già finito? Il congresso si avvia ad essere un congresso di tipo tradizionale, dunque più la ricerca di

Per continuare a leggere questo articolo