Un raid israeliano contro un minibus ha ucciso nove palestinesi, è la più grave violazione dall’inizio del cessate il fuoco
Un attacco israeliano contro un veicolo civile nel quartiere Zeitoun di Gaza City ha ucciso nove membri della famiglia Abu Shaaban. È la più grave violazione in otto giorni di cessate il fuoco concordato tra Israele e Hamas. Secondo fonti locali citate da Al Jazeera, il minibus su cui viaggiavano le vittime è stato colpito da un carro armato dell’Idf mentre la famiglia tentava di raggiungere la propria abitazione. Israele, da parte sua, sostiene che le forze sul campo abbiano risposto a movimenti oltre la “linea gialla”, la zona di demarcazione prevista dall’intesa.
Il raid arriva nelle stesse ore in cui le forze israeliane hanno ricevuto dalla Croce Rossa una bara con i resti di un ostaggio, consegnata a Khan Younis da rappresentanti di Hamas. Il corpo, poi identificato come quello di Eliyahu “Churchill” Margalit, 75 anni, del kibbutz di Nir Oz, era stato trattenuto nella Striscia da oltre un anno.
La Corte penale internazionale ha nel frattempo respinto il ricorso presentato da Israele contro i mandati di arresto per il premier Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, confermando la validità delle accuse di crimini di guerra e crimini contro l’umanità legati al conflitto di Gaza. Hamas, attraverso il dirigente Mohammed Nazzal, ha ribadito di non potersi impegnare al disarmo né a cedere il controllo della sicurezza nella Striscia, segnalando le difficoltà dei mediatori nel consolidare una pace duratura.
PUNTI CHIAVE
19:39
Hamas stasera riconsegnerà i corpi di altri due ostaggi
18:46
Netanyahu, il valico di Rafah riaprirà solo dopo consegna dei corpi degli ostaggi
17:25
Il valico di Rafah riapre lunedì per i palestinesi
13:01
Gaza, confermate 9 vittime in attacco Idf a minibus
11:05
Marina militare Israele apre il fuoco, violato blocco navale
09:35
Al Jazeera, colpito minibus a Gaza: 11 morti
08:54
Il corpo restituito da Hamas è di Eliyahu "Churchill" Margalit
Hamas stasera riconsegnerà i corpi di altri due ostaggi
La consegna, riporta la tv sulla base di quanto annunciato dalle Brigate al-Qassam, avverrà alle 22 ora locale, le 21 in Italia. Secondo i media israeliani, nella Striscia di Gaza restano i corpi di 18 ostaggi deceduti.
Netanyahu, il valico di Rafah riaprirà solo dopo consegna dei corpi degli ostaggi
L'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che il valico di Rafah riaprirà solo dopo che Hamas avrà consegnato i corpi di tutti gli ostaggi deceduti ancora detenuti a Gaza. "Il primo ministro Netanyahu ha ordinato che il valico di Rafah rimanga chiuso fino a nuovo avviso", si legge nella dichiarazione.
"La sua riapertura sarà valutata in base a come Hamas adempirà ai suoi obblighi di restituire gli ostaggi e i corpi dei deceduti e di attuare i termini concordati" del cessate il fuoco, ha aggiunto l'ufficio. Oggi, l'ambasciata palestinese al Cairo ha annunciato che il valico di Rafah, tra Gaza ed Egitto, sarebbe stato riaperto lunedì 20 ottobre per consentire ai palestinesi residenti in Egitto di tornare a Gaza. Giovedì, le autorità israeliane hanno dichiarato che, alla riapertura del valico, sarebbe stato consentito solo il passaggio delle persone, non quello degli aiuti umanitari.
L'esercito israeliano ha preso il controllo del lato palestinese del valico di Rafah il 7 maggio dello scorso anno, sostenendo che la struttura era stata "utilizzata per scopi terroristici" ed esprimendo forti sospetti che venisse utilizzata anche per il contrabbando di armi. In seguito alla presa del controllo, tutti gli accessi al valico sono stati sospesi, incluso quello al personale delle Nazioni Unite. Il valico è stato brevemente riaperto durante il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, entrato in vigore il 19 gennaio 2025.
Il valico di Rafah riapre lunedì per i palestinesi
Il valico di Rafah, tra Gaza e l'Egitto, riaprirà lunedì per i palestinesi che intendono rientrare nella Striscia. Lo ha annunciato l'ambasciata di Palestina al Cairo sui social.
Il passaggio, controllato da Israele, resta invece chiuso ancora agli aiuti umanitari. Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar ha detto nei giorni scorsi che il valico sarebbe stato riaperto "forse domenica". L'accordo tra Hamas e Israele prevede infatti che tutti i valichi di Gaza siano aperti per far arrivare gli aiuti umanitari alla popolazione stremata, ma lo Stato ebraico accusa la fazione islamica di violare l'intesa per non aver ancora consegnato tutti i corpi degli ostaggi uccisi.
Media, Egitto come forza di stabilizzazione a Gaza
È in fase di preparazione una mozione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per dare alla forza internazionale di stabilizzazione per Gaza ampi poteri per controllare la sicurezza all'interno della Striscia e c'è "la forte aspettativa che sia l'Egitto a guidarla". Lo scrive il Guardian citando fonti diplomatiche che spiegano come la mozione sia sostenuta da Europa e Stati Uniti.
Gli Usa in particolare starebbero facendo pressioni perché la forza abbia un mandato delle Nazioni Unite senza essere una vera e propria forza di pace dell'Onu e possa operare con poteri analoghi a quelli delle truppe internazionali che operano ad Haiti contro le bande armate. Turchia, Indonesia e Azerbaigian sono indicati insieme all'Egitto come i principali contributori di truppe. Non è previsto il coinvolgimento di truppe europee o britanniche.
Onu, portare aiuti a Gaza è una sfida immensa
Il capo delle operazioni umanitarie delle Nazioni Unite, Tom Fletcher, ha definito "una sfida immensa" il compito di garantire l'arrivo degli aiuti d'emergenza nella Striscia di Gaza, devastata da due anni di guerra. In visita a Gaza city, Fletcher ha raccontato di aver trovato un "paesaggio di macerie". "Ero qui sette o otto mesi fa - ha detto all'Afp - e molti di questi edifici erano ancora in piedi. Ora è assolutamente terribile vedere un'intera parte della città ridotta a un terreno vuota". L'alto funzionario dell'Ocha ha annunciato un piano di 60 giorni per "intensificare la distribuzione alimentare, fornire un milione di pasti al giorno, ricostruire il sistema sanitario e riportare centinaia di migliaia di bambini a scuola". Fletcher, entrato ieri nella Striscia, ha sottolineato che "dobbiamo questo sforzo alla popolazione di Gaza, che ha sofferto troppo". La sua visita avviene mentre continuano le operazioni di ricerca dei corpi sotto le macerie e lo scambio di resti umani previsto dall'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Israele ha confermato l'identificazione della salma dell'ostaggio Eliyahu Margalit, e ha ribadito di non voler "fare compromessi" finché non saranno recuperati tutti gli ostaggi deceduti.
Il bilancio delle vittime di Gaza supera i 68mila morti
Il bilancio totale delle vittime dell'offensiva israeliana a Gaza è salito a 68.116, secondo il ministero della Salute di Gaza, dopo aver aggiunto 120 persone dichiarate disperse e i cui decessi sono stati confermati. Il ministero della Salute ha aggiunto un totale di 149 decessi al conteggio totale: i 120 dispersi e altri 29 decessi registrati venerdì 17 ottobre negli ospedali di Gaza. Di questi
23 erano corpi recuperati dalle macerie e da aree difficili da raggiungere, due erano persone morte per le ferite e quattro erano cittadini di Gaza uccisi negli attacchi israeliani, nonostante il cessate il fuoco.
Gaza, confermate 9 vittime in attacco Idf a minibus
La Protezione Civile di Gaza ha riferito che nove persone sono state uccise ieri in un attacco israeliano contro un autobus nella parte orientale del quartiere Zeitoun. "Le squadre di soccorso hanno potuto recuperare nove corpi a seguito dell'attacco da parte dell'occupazione israeliana a un autobus che trasportava sfollati", ha dichiarato all'Afp Mahmud Bassal, portavoce dell'agenzia controllata da Hamas. L'esercito israeliano ha precisato di aver aperto il fuoco contro un veicolo che aveva oltrepassato la cosiddetta "linea gialla", la demarcazione prevista dal cessate il fuoco.
L'incidente conferma parzialmente quanto riportato precedentemente da Al Jazeera, secondo cui un attacco israeliano su un minibus della famiglia Abu Shaaban nello stesso quartiere di Zeitoun aveva provocato la morte di 11 persone, tra cui sette bambini e tre donne, segnando la violazione più grave dell'ottavo giorno di cessate il fuoco con Hamas.
L'attacco, condannato da Hamas come "massacro, sottolinea i rischi per i civili palestinesi che spesso ignorano la posizione esatta delle forze israeliane lungo la linea gialla, malgrado le autorità israeliane abbiano promesso una marcatura chiara delle demarcazioni per evitare ulteriori incidenti.
Hamas, Israele ha restituito i corpi di 15 palestinesi
Israele ha restituito i corpi di 15 palestinesi a Gaza, portando il numero totale a 135. Lo ha dichiarato il Ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas. In base a un accordo di cessate il fuoco mediato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Israele avrebbe dovuto restituire i corpi di 15 palestinesi per ogni israeliano deceduto restituito.
Media, lunedì Vance in Israele
Il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, ha in programma di recarsi in Israele lunedì per discutere i progressi dell'accordo per la restituzione degli ostaggi uccisi a Gaza e la fine della guerra, riporta il notiziario Channel 12. Vance discuterà anche dell'avanzamento alla seconda fase del piano di pace di Donald Trump, che riguarda il disarmo del gruppo terroristico Hamas e l'istituzione di un'autorità alternativa per l'amministrazione di Gaza.
Netanyahu, non risparmieremo sforzi per riportare corpi ostaggi
L'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha esortato Hamas a rispettare l'accordo di cessate il fuoco e a restituire i resti degli altri 18 ostaggi uccisi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. La richiesta segue la conferma del ritorno del corpo di Eliyahu Margalit, 75enne ucciso durante l'attacco di Hamas al Kibbutz Nir Oz del 7 ottobre 2023. Secondo le Idf, citate dal Times of Israel, il corpo di Margalit era stato portato a Gaza dopo l'omicidio e la sua identificazione è stata completata dagli esperti forensi.
Unrwa, 8mila insegnanti pronti a riaprire scuole per bimbi Gaza
L'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) ha affermato che oltre 8.000 dei suoi insegnanti nella Striscia di Gaza sono pronti ad aiutare i bambini a riprendere gli studi e la loro istruzione. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa. L'Unrwa ha sottolineato, in una dichiarazione pubblicata sul suo account ufficiale X, che si tratta della più grande organizzazione umanitaria operante nella Striscia di Gaza e che deve poter svolgere i propri compiti senza ostacoli. Ha affermato che "i bambini di Gaza sono stati privati dell'istruzione per troppo tempo", sottolineando la necessità di consentire loro di tornare a scuola il prima possibile.
Al Jazeera, colpito minibus a Gaza: 11 morti
Un attacco israeliano su un veicolo civile a Gaza City ha causato la morte di 11 membri della famiglia Abu Shaaban, segnando la violazione più grave in otto giorni di cessate il fuoco con Hamas. Lo riporta Al Jazeera, secondo cui l'incidente è avvenuto ieri sera nel quartiere Zeitoun, quando un carro armato israeliano ha colpito il minibus della famiglia mentre tentava di raggiungere la propria abitazione. Tra le vittime ci sono sette bambini e tre donne, ha riferito Mahmoud Basal della Protezione Civile di Gaza, sottolineando che "avrebbero potuto essere avvertiti o affrontati in modo diverso" e che "quanto accaduto conferma che l'occupazione è ancora assetata di sangue e insiste nel commettere crimini contro civili innocenti". L'esercito ha dichiarato che il veicolo era "sospetto" e che si era avvicinato alle truppe in modo tale da farle percepire come "una minaccia imminente". In questo contesto, hanno prima sparato "colpi di avvertimento" contro il furgone e poi "hanno eliminato la minaccia". Oggi Hamas ha condannato il massacro, denunciandolo anche come un'ulteriore violazione dell'accordo di cessate il fuoco. "Si tratta di un crimine totale che rivela l'intenzione premeditata dell'occupazione (israeliana) di attaccare civili indifesi senza giustificazione", ha affermato il gruppo islamista nella sua dichiarazione. Il protocollo d'azione di questo esercito - le truppe possono attaccare quando si sentono minacciate e il metodo sono i colpi di avvertimento - ha portato a numerosi massacri di civili a Gaza. Dalla firma del cessate il fuoco, più di 30 palestinesi sono stati uccisi a Gaza per aver attraversato la cosiddetta "linea gialla". Nella maggior parte dei casi, si tratta di persone che cercavano di tornare alle proprie case, dalle quali erano state sfollate. L'accordo firmato da Hamas e Israele stabilisce che la tregua copre l'intera Striscia di Gaza e che l'esercito israeliano deve ritirarsi fino alla "linea gialla"
Il corpo restituito da Hamas è di Eliyahu "Churchill" Margalit
L'ultimo corpo restituito ieri sera da Hamas e Israele è stato identificato come quello di Eliyahu "Churchill" Margalit, 75 anni, residente nel kibbutz di Nir Oz.
Lo ha riferito l'Hostage Family Forum, citato dal quotidiano Times of Israel. Secondo la ricostruzione dei fatti, Margalit è stato assassinato dai terroristi di Hamas nel kibbutz Nir Oz il 7 ottobre 2023 e il suo corpo e' stato rapito. Il 1 dicembre 2023, le Idf hanno annunciato che Eliyahu era stato ucciso e che il suo corpo era trattenuto a Gaza. L'esercito ha affermato di aver rilasciato questa dichiarazione "sulla base di informazioni raccolte e di intelligence". Anche sua figlia, Nili Margalit, 40 anni, era stata rapita il 7 ottobre edè stata rilasciata dalla prigionia di Hamas il 30 novembre. Margalit lascia la moglie Daphna, i figli Noa, Danny e Nili e tre nipoti.
I familiari hanno raccontato che quel fatidico sabato 7 ottobre Eliyahu ha lasciato casa presto per dare da mangiare ai suoi amati cavalli nella stalla del kibbutz e che anche i suoi cavalli sono stati portati via con lui. Eliyahu è stato responsabile per molti anni del bestiame di Nir Oz. Dopo la restituzione del corpo di Margalit, 18 corpi di prigionieri morti rimangono ancora nella Striscia di Gaza; in 28 erano ancora trattenuti nell'enclave palestinese all'inizio dell'attuale cessate il fuoco.
Hamas, a noi il controllo ad interim di Gaza
Hamas intende mantenere il controllo della sicurezza a Gaza per un periodo ad interim, e non può per ora impegnarsi a disarmarsi: lo ha dichiarato in un'intervista pubblicata sul sito dell'agenzia Reuters dal dirigente di Hamas Mohammed Nazzal. "Posizioni che, secondo Reuters, "riflettono le difficoltà che gli Stati Uniti devono affrontare per porre fine alla guerra" e mostrano "i principali nodi che ostacolano gli sforzi per consolidare la fine definitiva".
La Nobel Machado telefona a Netanyahu
La vincitrice del Premio Nobel per la Pace Maria Corina Machado, in una telefonata con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha elogiato la lotta contro le "forze totalitarie", in quello che Israele ha presentato come un sostegno alla sua offensiva su Gaza. In un post su X, l'ufficio di Netanyahu ha affermato che Machado ha detto al leader israeliano di "apprezzare molto le sue decisioni e le sue azioni risolute nel corso della guerra" e ha anche elogiato "l'accordo per il rilascio degli ostaggi a Gaza". Ma in un altro post su X, la leader dell'opposizione Machado, che ha vinto il Nobel per aver guidato la resistenza al presidente autoritario Nicolas Maduro, ha evitato ogni riferimento a Israele e Gaza. In una dichiarazione formulata con attenzione, ha affermato che i venezuelani sanno che il raggiungimento della pace "richiede immenso coraggio, forza e chiarezza morale per opporsi alle forze totalitarie che ci contrastano". "Proprio come noi lottiamo per la libertà e la democrazia in Venezuela, tutte le nazioni del Medio Oriente meritano un futuro basato sulla dignita', la giustizia e la speranza, non sulla paura", ha aggiunto. Ha tuttavia definito direttamente "il regime iraniano" come "un sostenitore chiave del regime di Maduro" che "appoggia anche organizzazioni terroristiche come Hamas, Hezbollah e gli Houthi". Il presidente colombiano di sinistra Gustavo Petro, feroce critico di Netanyahu, la scorsa settimana ha messo in discussione l'assegnazione del Nobel a Machado, a causa del suo passato avvicinamento al leader israeliano nella ricerca di sostegno per la sua campagna volta a destituire Maduro. Il Venezuela non ha relazioni diplomatiche con Israele. Il predecessore socialista di Maduro, Hugo Chavez, aveva interrotto le relazioni nel 2009 per protestare contro la guerra di Gaza del 2008.
Israele riceve corpo ostaggio consegnato da Hamas a Croce Rossa
Le truppe dell'Idf nella Striscia di Gaza hanno ricevuto una bara, con il corpo di un presunto ostaggio morto, dalla Croce Rossa. È quanto riferisce l'ufficio del primo ministro israeliano secondo quanto riporta The Times of Israle. La bara era stata raccolta dalla Croce Rossa da Hamas a Khan Younis. L'Idf è pronto a ispezionare la bara prima di avvolgerla in una bandiera israeliana e tenere una breve cerimonia guidata da un rabbino militare. I resti saranno poi portati all'istituto forense Abu Kabir di Tel Aviv per l'identificazione e la conferma che appartengono a un ostaggio ucciso
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