Albania e Macedonia del Nord iniziano i negoziati per aderire all’Unione europea. La guerra in Ucraina sta accelerando il processo di integrazione per gli stati dei Balcani che da tempo chiedono di entrare all’interno dell’Ue. Dopo anni ora i tempi sembrano maturi e, stando almeno a quanto detto dalla Commissione a Bruxelles, i paesi hanno quasi portato a termine quel processo di standardizzazione dei sistemi politici, economici e giuridici richieste dell’Ue.

«Che momento storico! Oggi Albania e Macedonia del Nord, aprono i negoziati di adesione all'Unione Europea. E sono così felice di essere qui con voi. Questo è il vostro successo e il successo dei vostri cittadini. Voi e i vostri cittadini avete lavorato così duramente per arrivare qui e avete dimostrato così tanto il vostro impegno per i nostri valori», ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in conferenza stampa dopo aver accolto il premier ceco, Petr Fiala, della presidenza del Consiglio Ue, il primo ministro dell’Albania, Edi Rama, e quello della Macedonia del Nord, Dimitar Kovacevski.

«Avete dimostrato resilienza e mantenuto la fiducia nel processo di adesione, rafforzato lo stato di diritto e combattuto contro la corruzione», ha aggiunto von der Leyen che ha assicurato la rapidità del procedimento di screening.

Screening

Il processo di screening è suddiviso in 35 capitoli e serve come base per i negoziati bilaterali fra l’Unione e ciascuno dei paesi candidati come stati membri. Si tratta di un esame analitico dell’acquis comunitario, ovvero di verifica del rispetto del diritto dell’Ue, ed è condotto dalla Commissione europea. Il primo capitolo riguarda la libera circolazione delle merci, mentre il secondo è sulla libera circolazione dei lavoratori. Due pilastri che insieme alla circolazione dei capitali sono alla base del diritto comunitario.

Uno screening ulteriore può essere realizzato nel corso dei negoziati per l’adesione in caso di evoluzione del diritto comunitario. «Lo screening consentirà all’Albania e alla Macedonia del Nord di familiarizzare con la varietà e gli obblighi della nostra Unione, dai trattati alla legislazione, agli accordi internazionali, e procederemo molto rapidamente», ha detto Ursula von der Leyen.

L’Albania

Il premier albanese Edi Rama ha ringraziato pubblicamente la presidente della Commissione ma anche l’ex cancelliera Angela Merkel. «Senza di lei non saremmo qui», ha detto davanti ai giornalisti. Da anni il paese sta cercando di portare avanti diverse riforme soprattutto in ambito giudiziario per cercare di contrastare l’alto livello di corruzione e l’infiltrazione della criminalità organizzata tra i ranghi istituzionali.

Proprio per questo recentemente il paese delle Aquile si è dotato della Spak, ovvero una nuova procura anti corruzione che avrà il compito di indagare e perseguire penalmente casi di corruzione, episodi legati al crimine organizzato, così come anche i reati commessi da alti funzionari pubblici.

In questo, la Spak sta ricevendo l’aiuto di organismi come l’Eurojust e collabora con diverse procure europee, tra cui anche quelle italiane. Ma estirpare la corruzione endemica non è semplice e la strada è ancora lunga, ne sono consapevoli anche a Bruxelles. Nella classifica del Transparency Index che indica il livello di percezione della corruzione l’Albania si trova al posto 110 su 180.

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