- Dopo lo sciopero della fame contro le mancate cure mediche per i forti dolori articolari, iniziato il 31 marzo scorso e interrotto il 23 aprile, Navalny ha ripreso a nutrirsi seguendo il piano alimentare dei dottori.
- L’allarme di un imminente rischio di morte diffuso dagli attivisti e dalla famiglia è rientrato e, con esso, l’appello “Salvate Navalny” di politici, intellettuali ed esponenti del mondo dello spettacolo.
- L’attenzione dei media si è drasticamente ridotta per scomparire del tutto dopo il vertice Stati Uniti-Russia.
Sfogliando le pagine dei quotidiani nazionali e internazionali delle ultime settimane una domanda sorge spontanea: «E Navalny? Che fine ha fatto? Perché non se ne parla più?» Nei mesi scorsi abbiamo infatti assistito a una notevole copertura mediatica delle dinamiche carcerarie affrontate dal blogger Aleksej Navalny, ma dall’incontro dello scorso 16 giugno tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo americano, Joe Biden, si è persa traccia del più noto oppositore del Cremlino in



