Una volta sceso dall’Air force one nell’aeroporto di Gedda, in Arabia Saudita, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è trovato davanti un tappeto color lavanda e un cordone d’onore di spade delle guardie onorarie.

Non è stato accolto da nessuna figura di rilievo della monarchia saudita, né dal re Salman né dal principe ereditario Mohammed bin Salman, criticato da Biden quando nei primi mesi del 2021 le agenzie di intelligence americane lo hanno individuato come il mandante politico dell’assassinio del giornalista saudita del Washington Post Jamal Khashoggi.

Prima di salire sulla limousine che lo ha portato al palazzo reale, Biden ha incontrato il governatore della Mecca, il principe Khalid bin Faisal, e l’ambasciatrice dell’Arabia Saudita negli Stati Uniti, la principessa Reema bint Bandar. Un’accoglienza diversa da quella riservata al suo predecessore Donald Trump che ha incontrato il re Salman direttamente nella pista d’atterraggio appena uscito dall’aereo.

Il viaggio

Joe Biden è arrivato in Arabia Saudita dopo aver trascorso due giorni in Israele dove, tra gli altri, ha incontrato il premier israeliano Yair Lapid e il presidente palestinese Mahmous Abbas. Tanti i temi da affrontare con il principe ereditario Mohammed bin Salman che lo ha accolto all’interno del palazzo reale. Primo fra tutti la questione del rientro dell’Iran nell’accordo sul nucleare del 2015 siglato sotto la presidenza Obama, a seguire le relazioni tra Israele e gli altri stati arabi del Medioriente distesi dopo gli Accordi di Abramo firmati durante il mandato di Trump e infine la guerra in Ucraina e l’aumento dei prezzi degli approvvigionamenti energetici. Parteciperà al Consiglio di cooperazione del Golfo per contenere l’aumento dei prezzi del carburante.

Prima di arrivare in Arabia Saudita, Biden ha annunciato che il paese arabo ha deciso di aprire il suo spazio aereo anche ai voli israeliani, un chiaro segno di distensione verso la normalizzazione dei rapporti tra i due stati come già fatto da Emirati Arabi Uniti ed Egitto.

L’incontro con Abbas

In mattinata il presidente degli Stati Uniti ha incontrato Mahmoud Abbas al quale ha ribadito il suo sostegno per la creazione di uno stato palestinese, come ha già riferito al premier israeliano Yair Lapid, e ha promesso ulteriori fondi per gli aiuti umanitari al popolo palestinese, mentre Donald Trump aveva fortemente ridotto i fondi all’Unrwa (l’Agenzia dell’Onu per la tutela dei rifugiati palestines).

Biden è convinto anche che la maggiore accettazione di Israele all’interno del mondo arabo, processo in corso ma che non è scontato che sia duraturo nel tempo, potrebbe favorire un processo di pace per la questione israelo-palestinese.

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