- Pochi, in occidente, si sono accorti che lo scorso 1° febbraio ha segnato l’anniversario del colpo di stato architettato dai militari in Myanmar. I militari non sono però riusciti a consolidare il proprio potere all’interno del paese e i costi sociali sono stati catastrofici.
- Dal punto di vista economico, oltre all’improvvisa scomparsa di migliaia di posti di lavoro, i cittadini hanno dovuto fare i conti con una fortissima spirale inflattiva, che sta determinando una povertà estrema.
- Lo scenario più verosimile per il futuro della Birmania è quello rappresentato dallo stallo in cui versa attualmente il paese.
Pochi, in occidente, si sono accorti che lo scorso 1° febbraio ha segnato l’anniversario del colpo di stato architettato dai militari in Birmania. Quella mattina, infatti, il generale Min Aung Hlaing – comandante del Tatmadaw (le forze armate birmane) – procedette all’arresto di Aung San Suu Kyi e dei vertici della Lega nazionale per la democrazia (Nld), vale a dire la compagine politica che nel novembre 2020 aveva riscosso un enorme consenso elettorale nel paese e che si apprestava ad assumere



