L'ex presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, è stato arrestato nella sua abitazione a Brasilia in esecuzione di un mandato di arresto preventivo emesso da Alexandre Moraes, giudice della Corte suprema. Lo riferisce la polizia federale brasiliana in una nota. 

La richiesta di arresto è stata presentata per violazione di una misura cautelare, in quanto Bolsonaro, agli arresti domiciliari da agosto, avrebbe tentato di manomettere e togliersi la cavigliera elettronica che porta da quasi 4 mesi e ciò quindi segnala un pericolo di fuga con il rischio imminente di evasione dai domiciliari.

Secondo O Globo, l'arresto è stato motivato da ragioni di ordine pubblico e segue la veglia a sostegno dell'ex presidente indetta venerdì 21 novembre da suo figlio, il senatore Flavio Bolsonaro, la cui iniziativa è stata ritenuta dalla polizia «un rischio per i partecipanti e gli agenti». Proprio venerdì i legali di Bolsonaro avevano chiesto che fosse concesso all'ex presidente ultraconservatore di scontare la pena ai domiciliari, dal momento che il loro cliente presenta una «grave condizione clinica», soffre di «multiple comorbilità» e pertanto un eventuale trasferimento in carcere rappresenterebbe un «rischio concreto per la sua vita».

Secondo il Centro di monitoraggio integrato di Brasilia, il dispositivo ha registrato una "violazione" alle 0:08 di oggi, fatto che - secondo Moraes - indica l'intenzione dell'ex presidente di «rompere la cavigliera» per garantire il successo nella veglia convocata dal figlio Flávio davanti al condominio dove il padre era ai domiciliari dal 4 agosto scorso. Nell'atto giudiziario, Moraes sottolinea la «ripetizione del modus operandi» nella mobilitazione dei sostenitori per creare confusione e facilitare obiettivi personali, evocando anche il rischio che Bolsonaro cercasse riparo in ambasciate vicine alla sua residenza. E segnala inoltre che altri esponenti del cerchio ristretto dell'ex presidente sono già fuggiti all'estero, citando tra gli altri il deputato Alexandre Ramagem, la deputata Carla Zambelli ed Eduardo Bolsonaro, indicati come esempi di tentativi di sottrarsi alla giustizia.

Mezzi non identificabili della polizia sono giunti intorno alle 6 di questa mattina alla residenza dell'ex capo di stato, situata in un condominio del quartiere Jardim Botanico. Bolsonaro è stato quindi trasferito alla sovrintendenza della Pf per gli adempimenti di rito. La polizia ha inoltre reso noto che l'arresto è stato eseguito senza manette e senza «esposizione mediatica».

Il tentato colpo di stato

L’arresto non ha dunque nulla a che fare con le accuse per cui l'ex presidente è stato condannato a 27 anni e 3 mesi per tentato colpo di stato militare dopo la sua sconfitta alle elezioni del 2022. E il tempo che Bolsonaro trascorrerà ora in prigione non verrà detratto dalla sua pesante condanna.

I giudici hanno riconosciuto il settantenne colpevole di aver organizzato un colpo di Stato per rovesciare il presidente socialista Ignacio Lula da Silva, che lo aveva battuto di misura alle elezioni del 2022. Secondo l'accusa, il complotto prevedeva l'assassinio di Lula e del giudice della Corte Suprema che sta ora presiedendo il caso, Alexandre de Moraes. La cospirazione, secondo la tesi dell'accusa, sarebbe fallita per il mancato sostegno dei vertici delle forze armate.

Lo scorso 17 novembre la Corte suprema aveva respinto i primi ricorsi presentati dall'ex presidente contro la sua condanna, avvicinando così la data del possibile arresto del leader conservatore, ma la sentenza non è ancora definitiva e vi sono in corso appelli. Bolsonaro si trovava già da oltre cento giorni agli arresti domiciliari, con l'uso di un braccialetto elettronico.

Secondo i media locali, l'inizio dell'esecuzione della sentenza è previsto per le prossime settimane, a seguito del rigetto da parte della Corte suprema dei primi ricorsi contro il verdetto. Secondo la sua famiglia, Bolsonaro soffre di attacchi di singhiozzo, vertigini e vomito, un fenomeno ricorrente che i suoi alleati collegano all'accoltellamento subito durante un comizio elettorale nel 2018 e ai successivi interventi chirurgici a cui si è sottoposto in seguito all'aggressione.

Un altro figlio dell'ex presidente, Carlos Bolsonaro, consigliere comunale a Rio de Janeiro, ha dichiarato che suo padre «vomita costantemente quando è sveglio». «Non l'ho mai visto così. Ha il singhiozzo mentre dorme e temo che soffra di reflusso, che potrebbe essere fatale se aspirasse quello che vomita», ha scritto sui social media il politico qurantaduenne.

Inoltre Bolsonaro ha subito di recente la rimozione di otto lesioni cutanee, due delle quali sono risultate di natura tumorale in «fase iniziale» e richiedono quindi controlli regolari per monitorarne l'evoluzione. La Corte suprema di Brasilia ha inoltre ordinato venerdì la custodia cautelare del deputato Alexandre Ramagem, alleato di Bolsonaro, condannato nello stesso processo dell'ex presidente e presumibilmente fuggito negli Stati Uniti. Secondo gli inquirenti, Ramagem avrebbe lasciato il Brasile lo scorso settembre attraverso lo stato di Roraima, al confine con il Venezuela, e proseguito clandestinamente verso il Venezuela o la Guyana francese prima di dirigersi negli Stati Uniti.

Ramagem, ex direttore dell'Agenzia di Intelligence Brasiliana, è stato condannato a 16 anni di carcere in regime di isolamento per reati di criminalità organizzata, colpo di stato e abolizione violenta dello stato di diritto democratico.

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