nel carcere di evin

Canti dalle celle, eroismo e rabbia: le donne iraniane contro il regime

Le donne hanno un ruolo centrale nella lotta di resistenza agli ayatollah, per questo pagano col carcere e con la vita. Per l’attivista italo-iraniana Samirà Ardalani «sono eroine e la loro battaglia produce un’eco fortissima nella società»

Ogni martedì, da quarantacinque settimane, le prigioniere del braccio femminile del carcere di Evin ricorrono allo sciopero della fame per protestare contro la pena capitale. Khoone Arghavan ha (“il sangue dei fiori arghavan”): dalle celle intonano canti, inni e slogan per la libertà, giurando di «resistere fino alla fine». I volti e la voce di queste donne sono i simboli della resistenza in Iran, un movimento che quotidianamente si oppone al regime fondamentalista guidato dall’ayatollah Ali Kha

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