- Quando pochi giorni dopo la visita di Xi a Mosca le truppe russe hanno varcato il confine ucraino, in molti si sono chiesti se i cinesi non ne fossero già informati.
- È ora invece chiaro a Pechino che l’asse con Mosca costa troppo, e che è più saggio muoversi verso una nuova “diplomazia pacifica”. Come sembra aver improvvisamente capito anche il sempre “patriottico” Global Times: la Cina è una forza per il progresso e non crede nella trappola di Tucidide.
- Questo articolo fa parte dell’ultimo numero di SCENARI, la pubblicazione geopolitica di Domani. Lo trovi in edicola oppure in digitale sulla nostra App. Abbonati per leggerlo.
Nel marzo dello scorso anno, a poco meno di un mese dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, Sun Liping – ex professore di Sociologia all’università Tsinghua, e tra le voci più lucide del campo liberale nella Cina di Xi Jinping – metteva in guardia il governo di Pechino da controproducenti eccessi di zelo nel sostenere l’operazione speciale di Putin. «Si apre l’èra dei due post, post-epidemia e post-globalizzazione e si va verso una riorganizzazione dell’ordine internazionale. In questa f



