Quattro attivisti internazionali, di cui tre italiani, sono rimasti feriti oggi in un attacco condotto da coloni israeliani nella comunità di Ein al-Duyuk, vicino a Gerico, in Cisgiordania, dopo che gli aggressori hanno fatto irruzione nella casa in cui alloggiavano. Il quarto attivista sarebbe di nazionalità canadese.

Secondo le fonti, circa 10 coloni israeliani mascherati hanno fatto irruzione nella residenza degli attivisti all'alba, li hanno picchiati e hanno rubato effetti personali, tra cui passaporti e telefoni cellulari.

Fonti mediche e di sicurezza palestinesi hanno anche riferito che i coloni hanno aggredito gli attivisti, causando quattro feriti che sono stati trasportati all'ospedale di Gerico per le cure necessarie. I tre italiani non sono in gravi condizioni, nonostante lo shock per quanto accaduto: due ragazze hanno riportato ferite lievi, mentre il terzo dovrà restare a riposo tre giorni. Gli attivisti sono stati assistiti dal sindaco di Gerico e dalla polizia palestinese, a cui hanno denunciato l’accaduto.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha condannato l’accaduto: «Proprio l’altro giorno avevamo diffuso una nota congiunta Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna di condanna di ciò che stanno facendo i coloni in Cisgiordania, quindi continuiamo a ribadire questo», ha detto, precisando che «abbiamo avviato delle sanzioni nei confronti di alcuni coloni come Unione europea, basta, basta non è questo il modo per rivendicare anche le proprie ragioni».

Si è poi detto «assolutamente contrario» all’annessione della Cisgiordania e ha lanciato un appello al governo di Israele chiedendo «di fermare i coloni e impedire che continuino queste violenze che non servono alla realizzazione del piano di pace per il quale tutti quanti stiamo lavorando, dobbiamo passare dalla prima alla seconda fase, iniziative del genere certamente non aiutano a rasserenare gli animi».

Raid sulla Striscia di Gaza

Intanto aerei militari israeliani hanno lanciato un raid a est del campo di Bureij, nella zona centrale di Gaza, sul territorio situato dietro la cosiddetta linea gialla che delimita le aree sotto il controllo israeliano. Lo rende noto Al-Jazeera.
Forze aeree dell'Idf hanno effettuato sei raid a est di Rafah, nella zona meridionale di Gaza. Le forze israeliane hanno effettuato anche, sempre secondo la testata araba, un'operazione di demolizione sotto il fuoco dell'artiglieria nel territorio situato dietro la cosiddetta linea gialla a est di Khan Younis, nella zona meridionale di Gaza.

Netanyahu chiede la grazia per sé stesso

 «Chiedo di prendere in considerazione la concessione della grazia allo scopo di lasciarmi continuare a operare interamente per il bene dello stato di Israele, senza che il processo giudiziario in corso continui a dividere il popolo e a influenzare decisioni governative». Sono le parole del premier israeliano Benjamin Netanyahu contenute nella lettera inviata al presidente Isaac Herzog che accompagna la richiesta di grazia.«Il procedimento giudiziario nei miei confronti contribuisce ulteriormente a tali fratture», mentre c’è «la necessità di una riconciliazione nazionale tra tutti i cittadini», scrive il premier pur rivendicando la sua innocenza.

In un video su X, Netanyahu ha detto che anche «il presidente Trump ha chiesto la fine immediata del processo, in modo che insieme potessimo promuovere interessi vitali condivisi da Israele e Stati Uniti durante una finestra temporale che difficilmente si ripresenterà».

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