Guterres chiede un’inchiesta: «Inaccettabile rischiare la vita per procurarsi del cibo». L’Idf amplia le operazioni militari a Gaza. Netanyahu sull’attacco a Boulder: «Risultato delle calunnie contro lo stato ebraico»
Le immagini provenienti da Gaza sono oramai una sequenza che alterna morte e distruzione. I video circolanti online ritraggono bambini feriti sui letti di ospedali o morti nei sacchi bianchi dentro gli obitori. Inquadrano migliaia di persone che corrono evitando gli spari dell’esercito israeliano verso i centri di distribuzione della Gaza humanitarian foundation (Ghf) in cerca di cibo. Fotografano le esplosioni dei bombardamenti che in forma indiscriminata colpiscono il nord e il sud della Striscia.
La cronaca di ciò che sta accadendo a Gaza è mortale e ripetitiva. E così nelle ultime 24 ore almeno 52 persone sono state uccise nei raid aerei (tra questi cinque donne e sei bambini in un unico attacco avvenuto a Jabalia); altre tre sono state uccise vicino al centro di distribuzione degli aiuti umanitari di Rafah; oltre 500 feriti si sono riversati nelle poche strutture sanitarie rimaste in grado di fornire le cure necessarie.
In uno scenario in cui più della maggioranza della Striscia è distrutto o inaccessibile ai due milioni di civili, l’esercito israeliano ha fatto sapere che le sue «truppe hanno ampliato le manovre terrestri». Ancora una volta. E che hanno «eliminato terroristi e distrutto numerosi depositi di armi e infrastrutture terroristiche, sia in superficie sia sottoterra».
Da capire se per infrastrutture terroristiche l’esercito intenda anche le cliniche sanitarie. Ieri i soldati dell’Idf hanno buttato giù il muro dell’ospedale europeo a Khan Younis e testimoni oculari hanno filmato gli escavatori dell’esercito mentre demolivano il centro di dialisi renale Noura al Kaabi, nel nord della Striscia. Era l’unica struttura specializzata di quel tipo a Gaza ed era già stata pesantemente colpita dai raid aerei. Di fronte all’ennesimo ospedale distrutto il premier spagnolo Pedro Sanchez ha lanciato un appello per porre fine alla «barbarie» a Gaza «per umanità, per decenza, per giustizia».
Anche il premier britannico Keir Starmer non ha risparmiato parole di condanna: «La situazione a Gaza è intollerabile e peggiora di giorno in giorno». Il leader laburista ha fatto intendere di stare lavorando con gli alleati per capire come esercitare pressioni su Israele per far entrare gli aiuti umanitari. Anche qui una sequenza di discorsi già pronunciati negli ultimi 19 mesi.
L’inchiesta indipendente
«Sono sconvolto dalle notizie di palestinesi uccisi e feriti mentre cercavano aiuti a Gaza ieri. È inaccettabile che i palestinesi rischino la vita per procurarsi del cibo», ha detto il segretario generale delle Nazioni unite Antonio Guterres.
«Chiedo un’indagine immediata e indipendente su questi eventi e che i responsabili siano chiamati a rispondere delle loro azioni». Guterres si riferisce ai fatti accaduti il 1° giugno. Testimoni hanno riferito a media internazionali che l’esercito israeliano ha sparato sulla folla mentre si recava al centro di distribuzione degli aiuti della Gaza humanitarian foundation vicino Rafah. Secondo le autorità gazawi, oltre 30 persone sarebbero state uccise e oltre 200 ferite. L’esercito, così come la ghf, ha smentito: «I risultati di un’indagine iniziale indicano che l’Idf non ha sparato contro i civili mentre si trovavano nelle vicinanze o all’interno del sito di distribuzione di aiuti umanitari e che le notizie in tal senso sono false», ha detto.
Ma online sono circolati video e foto che sembrerebbero smentire la versione delle autorità israeliane, per questo motivo l’Onu ha chiesto un’indagine indipendente.
Attacco in Colorado
Il clima di tensione aumenta anche fuori dal Medio Oriente. A Boulder, in Colorado, un uomo ha lanciato un ordigno incendiario contro i manifestanti del gruppo Run for their lives durante un sit-in nel quale si chiedeva la liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza. Otto manifestanti sono rimasti feriti.
Secondo il direttore del Federal Bureau of investigation (Fbi), Kash Patel, si è trattato di «un attacco terroristico deliberato». L’uomo, un 45enne di origini egiziane già in custodia della polizia, avrebbe scagliato una molotov contro i manifestanti al grido di “Palestina Libera”. Si tratta del secondo attacco in poco più di 10 giorni avvenuto negli Stati Uniti che hanno lo stesso movente. Il 22 maggi a Washington, due diplomatici israeliani sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco fuori dal Capital Jewish Museum.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è tornato a parlare di antisemitismo dilagante. «Questo attacco era rivolto contro persone pacifiche che desideravano esprimere la loro solidarietà agli ostaggi tenuti da Hamas, semplicemente perché erano ebrei», ha aggiunto. «Gli attacchi antisemiti in tutto il mondo sono il risultato diretto delle calunnie contro lo Stato e il popolo ebraico».
Anche il ministro degli Esteri, Gideon Saar, è intervenuto sull’accaduto. «Scioccato dal terribile attacco terroristico antisemita contro gli ebrei a Boulder, in Colorado», ha scritto su X. «Questo è puro antisemitismo, alimentato dalle calunnie diffuse dai media», ha aggiunto.
Per l’ambasciatore statunitense in Israele, Mike Huckabee, le tensioni sono alimentate anche dai media americani. Ha accusato il New York Times, la Cnn e l’Associated Press di pubblicare articoli «senza alcuna verifica delle fonti, se non quelle provenienti da Hamas e i suoi collaboratori». Intanto Hamas ha annunciato di essere «pronti ad avviare un ciclo di negoziati indiretti per raggiungere un accordo che porti a un cessate il fuoco permanente e al ritiro completo dell’occupazione».
© Riproduzione riservata



