- Nel giugno 1999, dopo i bombardamenti di Belgrado, al termine della guerra il Kosovo era semivuoto: all’inizio dei combattimenti gli albanesi erano stati cacciati dai serbi verso l’Albania, andando a concentrarsi poco oltre la frontiera nei campi attorno a Kukes.
- La Serbia ha accettato la sconfitta militare contro la Nato ma non ha mai riconosciuto la legittimità del Kosovo, cioè la sua esistenza.
- Gli ultimi colloqui di Bruxelles mediati dalla Ue hanno avuto il merito di mettere sul tavolo tutti i problemi ma senza risolvere: la firma di un accordo costituirebbe una forma di riconoscimento da parte serba.
Kosovo: la situazione è ancora quella di oltre 20 anni fa. Nel giugno 1999, dopo i bombardamenti di Belgrado, al termine della guerra il Kosovo era semivuoto: all’inizio dei combattimenti gli albanesi erano stati cacciati dai serbi verso l’Albania, andando a concentrarsi poco oltre la frontiera nei campi attorno a Kukes. Dal canto loro i serbi del Kosovo erano fuggiti dopo la resa serba. Restavano solo i monaci dei monasteri (come Gracaniça, Deçani o Pec) e un po’ di popolazione nei comuni a ma



