Dal 5 gennaio, i viaggiatori che provengono dalla Cina dovranno presentare un tampone negativo per recarsi negli Stati Uniti. Lo ha deciso l’amministrazione guidata dal presidente Joe Biden in seguito alla nuova ondata di Covid che ha colpito la Cina. Gli Stati Uniti si aggiungono così a paesi come Italia, Giappone, Taiwan ed India che hanno già imposto nuovi controlli.

Secondo i dati ufficiali, in Cina ci sono 5mila nuovi contagi al giorno, ma gli esperti ritengono che sia una cifra molto sottovalutata e che i veri numeri di nuovi casi potrebbero arrivare fino a un milione di nuovi casi al giorno.

La nuova ondata è scoppiata dopo l’allentamento delle durissime restrizioni che fino a pochi mesi fa aveva protetto la Cina dalle peggiori conseguenze dell’epidemia. Il problema è che nel paese il tasso di vaccinazione degli anziani rimane basso e i vaccini prodotti in Cina sono meno efficaci contro le nuove varianti. Nonostante l’aumento dei contagi, il governo cinese ha deciso di sospendere le restrizioni sui viaggi all’estero a partire dal prossimo 8 gennaio.

Il timore degli scienziati è che un numero così alto di contagi possa contribuire alla nascita di nuove varianti, potenzialmente in grado di sfuggire anche ai più efficaci vaccini distribuiti in Europa e negli Stati Uniti.

In Italia i controlli sui viaggiatori promessi dalla Cina sono iniziati negli aeroporti di Malpensa e Fiumicino. Durante i primi controlli effettuati su due voli atterrati il 6 dicembre, circa il 50 per cento dei passeggeri è risultato positivo.

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