L’antiterrorismo e i servizi segreti inglesi stanno indagando sui legami tra David Amess, il deputato conservatore ucciso a coltellate il 15 ottobre, e le istituzioni del Qatar. A riportare la notizia è il Sunday Times, che in un lungo articolo specifica le motivazioni che stanno spingendo gli investigatori di Scotland Yard a cercare il movente dell’assassinio del deputato inglese al di là della Manica.

La dinamica

David Amess è stato assassinato in una chiesa metodista durante un intervento pubblico nel suo collegio elettorale nell’Essex lo scorso venerdì. Dopo poche ore la polizia locale ha pubblicato la notizia dell’arrestato di un giovane 25enne, ma nei giorni scorsi sono stati rivelati nuovi dettagli sul suo conto. Si tratterebbe di Ali Harbi Ali, figlio di Harbi Ali Kullane l’ex consigliere del primo ministro somalo Omar Sharmarke rimasto in carica fino al 2017. Non appena gli agenti di Scotland Yard hanno bussato alla porta di casa sua, Harbi Ali Kullane ha affermato di essere rimasto scioccato. Ai media inglesi ha detto: «Mi sento molto traumatizzato. Non è qualcosa che mi aspettavo e che nemmeno sognavo». Insomma, non avrebbe mai sospettato che a uccidere David Amess potrebbe essere stato suo figlio.

I vicini hanno sempre visto il giovane Ali come un ragazzo buono ed educato, ma chi lo conosce bene ha dichiarato che ha iniziato un processo di radicalizzazione online. Non è un caso se un suo insegnante delle scuole superiori ha segnalato il suo nome al programma di prevenzione contro il radicalismo islamista in vigore nel Regno Unito.

Il possibile movente

Dopo aver perso il potere nel 2017, Sharmarke è andato in esilio in Kenya, ma rimane un esponente che gode di una bassa popolarità in Somalia. Se il padre di Ali si è ritirato in Inghilterra, altri membri della sua famiglia sono ancora legati all’elite politica del paese, suo zio, infatti, è ambasciatore della Somalia in Cina mentre sua zia più volte ha lavorato come consigliera sulla sicurezza per il governo.

Oggi al potere nel piccolo stato del corno d’Africa c’è Mohamed Abdullahi Mohamed Farmajo che ha conquistato la presidenza nel 2017 grazie al sostegno del Qatar. Ad aprile Farmajo ha chiesto un’estensione di due anni del suo mandato che doveva scadere a febbraio: una proposta che ha scatenato scontri e proteste anche tra la popolazione civile. Ma i legami tra il presidente somalo e e l’emirato si dipanano anche nelle nomine governative: Fahad Yasin, un ex giornalista somalo che ha lavorato per Al Jazeera, l’emittente del Qatar, è stato nominato a capo della National Intelligence and Security Agency (Nisa) somala, suscitando critiche e sdegno.

Le relazioni tra David Amess e il Qatar

Ma cosa c’entra in tutta questa storia David Amess? Il deputato veterano di Westminster è considerato uno dei politici più vicini al mondo qatariano. Non è un caso se è a capo del gruppo parlamentare inglese che si occupa di promuovere le relazioni tra il Regno Unito e il Qatar. Da anni, infatti, sono frequenti i suoi viaggi nell’emirato dove si è recato nel 2018 e nel 2020. Trasferte che sono state finanziate addirittura dal ministero degli Esteri del Qatar con un costo di circa 10mila euro. Uno dei suoi ultimi post pubblicati su Twitter ricorda una di quelle visite a Doha.

Ma perché queste visite frequenti? Secondo il Sunday Times, Amess e il Qatar starebbero cercando di fare importanti investimenti nella località dove è stato eletto il parlamentare dei Tory. Nello specifico, nel mirino dell’emirato c’è lo sviluppo di un porto turistico, un investimento da circa 60 milioni di sterline, su cui Amess avrebbe puntato parte della sua attività politica e di lobby. La figura di Amess era molto conosciuta anche nel mondo arabo, infatti, anche l’emiro del Qatar in persona ha pubblicato un tributo su Twitter ricordando il deputato, mentre il ministero degli Affari esteri ha rilasciato un comunicato in cui lo ha ringraziato per i suoi «sforzi lodevoli e sinceri per rafforzare le relazioni tra i due paesi amici».

A Scotland Yard non escludono nessuna pista. Per ora, Ali Harbi Ali, rimane in custodia sotto la legislazione prevista dal Terrorism act.

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