la stretta di khamenei

Le promesse mancate dei riformisti in Iran hanno portato alla vittoria di Raisi

Il presidente uscente, Hassan Rouhani, assieme a quello appena eletto, Ebrahim Raisi, che entrerà in carica ad agosto Foto Ap
Il presidente uscente, Hassan Rouhani, assieme a quello appena eletto, Ebrahim Raisi, che entrerà in carica ad agosto Foto Ap
  • Gli iraniani hanno votato in un’elezione che ha consegnato la presidenza al capo della magistratura, Ebrahim Raisi, un ultraconservatore soggetto alle sanzioni statunitensi per abusi sui diritti umani.
  • Anche se il voto è stato caratterizzato dal 48,8 per cento di affluenza, la più bassa percentuale nella storia delle presidenziali della Repubblica islamica.
  • Ma se il voto ha stabilito il crollo verticale di legittimità della Repubblica islamica dell’Iran è altrettanto vero che segna la fine del movimento riformista che ha perso la partita finale per incapacità, dopo otto anni al potere, di mantenere le promesse fatte.

Gli iraniani hanno votato in un’elezione che ha consegnato la presidenza al capo della magistratura, Ebrahim Raisi, un ultraconservatore soggetto alle sanzioni statunitensi per abusi sui diritti umani, anche se il voto è stato caratterizzato dal 48,8 per cento di affluenza, la più bassa percentuale nella storia delle presidenziali della Repubblica islamica. Il 14 per cento dei voti è stato dichiarato nullo. Il boicottaggio del voto, così come chiesto da gran parte dei riformisti in patria e all

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