La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ci ha messo un mese per rimpiazzare il suo consigliere diplomatico Francesco Maria Talò, dimessosi in seguito allo scherzo telefonico dei due comici russi che si sono finti un alto diplomatico dell’Unione Africana e hanno avuto un finto colloquio telefonico con la premier. Nelle ultime ore il suo sostituto, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, sembra convergere sulla figura dell’ambasciatore italiano a Tunisi Fabrizio Saggio, un profilo sicuro vista la sua lunga esperienza al Quirinale.

Quello di Saggio è un nome passato in sordina nelle ultime settimane. Nella stampa erano circolati quelli dell’ambasciatore in Albania, Fabrizio Bucci, e di quello in Etiopia Agostino Palese. E quello di Elisabetta Belloni che guida il Dipartimento informazione per la sicurezza dei servizi segreti italiani.

Figura istituzionale

Classe 1971, Saggio inizia la sua carriera diplomatica molto giovane. Vanta esperienze a Bruxelles, Cairo e Washington prima di approdare in Tunisia. Dal 2001 al 2005 presta servizio a Bruxelles alla Rappresentanza permanente presso l’Ue.

Tra i suoi incarichi da sottolineare ci sono i cinque anni di lavoro nel gabinetto del ministro alla Farnesina sotto i mandati di Frattini, Terzi e Bonino. E i suoi sette anni (2015-2022) di servizio al Quirinale presso l’ufficio Affari diplomatici della presidenza della Repubblica. La sua esperienza al Quirinale è sinonimo di garanzia e fornisce a Meloni un uomo di basso profilo e istituzionale. Quello che serve per rimediare alla figuraccia dello scherzo telefonico.

La sua esperienza a Tunisi

A inizio ottobre del 2022 torna all’estero come ambasciatore in Tunisia. Qui si trova a lavorare in uno scenario politico complicato vista la deriva autoritaria impressa al paese dal presidente tunisino Kais Saied. La sua attività ha seguito quella di Palazzo Chigi e nel paese si è concentrata sulla lotta all’immigrazione irregolare e la creazione di progetti di cooperazione.

Tra i primi incontri avuti da Saggio a Tunisi c’è quello con il ministro degli Esteri Nabil Ammar con cui ha discusso non solo di migranti, dei rapporti economici tra i due paesi e del progetto Elmed (l’elettrodotto sottomarino che collega Tunisia e Italia), ma anche del negoziato con il Fondo monetario internazionale per la concessione di un prestito dal valore di quasi 2 miliardi di euro al paese arabo. In quei giorni, il capo della Farnesina Antonio Tajani e la premier Meloni hanno spinto molto a livello internazionale affinché l’organismo internazionale conceda il prestito per salvare l’economia tunisina.

In estate si è arrivati poi alla firma del Memorandum of understanding tra l’Ue e Tunisi. Nelle foto ufficiali dei colloqui tra Meloni, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e l’allora premier olandese Mark Rutte, spunta anche la figura di Saggio.

Il futuro di Talò

Per quanto riguarda invece l’ex consigliere Francesco Maria Talò, per lui si sono aperte le porte del ministero della Difesa dove ricopre il ruolo di coordinatore della politica militare per Guido Crosetto. Il suo profilo piace ancora al governo ma qualcuno doveva pagare il prezzo per quella gaffe dello scherzo telefonico che ha fatto il giro dei quotidiani internazionali.

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