Tra le vittime palestinesi ci sono almeno tre bambini. Benjamin Netanyahu: «Stiamo intervenendo in coordinamento con gli Usa. Non si tratta di un'operazione unica, ma ci saranno più attacchi». Sei le persone rimaste ferite dal missile
Cresce la tensione anche fuori da Gaza. Un missile lanciato dallo Yemen ha preso di mira l’aeroporto internazionale Ben Gurion, nei pressi di Tel Aviv. Lo scalo è stato chiuso temporaneamente e quasi immediatamente riaperto. Secondo quanto riferito dal Times of Israel, sei persone sono rimaste ferite, tra cui due donne che hanno riportato lesioni durante la corsa verso i rifugi. Il gruppo yemenita Houthi ha rivendicato l’attacco: «È la prova della nostra capacità di colpire siti strategici in Israele», ha dichiarato il leader Mohammed al-Buhaiti al canale Al-Araby. «L’escalation continuerà finché Israele non fermerà i suoi attacchi a Gaza», ha aggiunto, avvertendo che «non ci sono linee rosse». Le forze israeliane (Idf) confermano che sono falliti diversi tentativi di intercettare un missile balistico lanciato dallo Yemen.
«Stiamo intervenendo contro di loro in coordinamento con gli Usa. Abbiamo agito contro di loro in passato e lo faremo in futuro. Non si tratta di un'operazione unica, ma ci saranno più attacchi». Queste le dichiarazioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu rilanciate dal sito di notizie israeliano Ynet. In seguito all’attacco alcune compagnie aeree tra cui Ita, hanno annunciato delle sospensioni temporanee dei voli per Tel Aviv.
Sempre secondo quanto riportato dal giornale israeliano, Netanyahu riunirà questa sera, alle 19 ora israeliana (le 18 in Italia), il gabinetto di sicurezza. All’ordine del giorno ci sono l'ampliamento delle operazioni militari nella Striscia di Gaza, i combattimenti in Siria e l'attacco degli Houthi dello Yemen. «Colpiremo sette volte più forte chiunque ci colpisca», così il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, dopo il missile lanciato dallo Yemen. Attacco che ha suscitato il plauso di Hamas; «Lo Yemen intensifica i suoi attacchi al cuore» di Israele, «superando i sistemi di difesa più sofisticati al mondo e colpendo gli obiettivi con precisione» ha detto Abu Obeida, portavoce delle Brigate Ezzedine al-Qassam, braccio armato di Hamas.
A Gaza almeno 39 persone uccise da raid israeliani in 24 ore
Almeno 39 persone, tra cui tre bambini, sono state uccise nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza, colpita da nuovi raid israeliani. Lo riferisce l’emittente qatariota Al Jazeera, secondo cui l’esercito israeliano ha intensificato gli attacchi in diverse zone dell’enclave palestinese. A Khan Yunis un edificio residenziale è stato distrutto, provocando la morte di quattro persone. Un altro bombardamento, nella periferia della città, ha ucciso una donna e ferito diversi civili.
Nel sud della Striscia, due soldati israeliani hanno perso la vita durante un’operazione militare. Secondo quanto riportato dai media locali, i due sarebbero rimasti uccisi da un’esplosione mentre ispezionavano l’ingresso di un tunnel.
Un terzo militare, riservista dell’unità d’élite Yahalom, è rimasto gravemente ferito nei combattimenti nel nord di Gaza. Da quando Israele ha interrotto la tregua e ripresi i bombardamenti, lo scorso 18 marzo, il bilancio è di sei soldati israeliani morti e oltre 2.400 palestinesi uccisi.
Raid aerei israeliani su Gaza: oltre 100 obiettivi colpiti nel fine settimana
L’esercito israeliano ha annunciato di aver colpito più di 100 obiettivi nella Striscia di Gaza nel corso del fine settimana. In un comunicato diffuso tramite Telegram, le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno dichiarato di aver preso di mira «cellule terroristiche, tunnel, infrastrutture sotterranee e strutture militari utilizzate da gruppi armati». Secondo quanto riferito, nel nord della Striscia le truppe israeliane hanno individuato e distrutto numerose infrastrutture di Hamas, sia in superficie che nel sottosuolo. Durante le operazioni è stato anche scoperto un deposito di armi e sono stati uccisi diversi miliziani. Nel sud, le operazioni si sono concentrate a Rafah e lungo il corridoio di Morag, dove le forze israeliane hanno smantellato decine di installazioni militari, eliminato combattenti e sequestrato armi. Gli attacchi sono stati condotti sia via terra che con raid aerei, intensificando ulteriormente l’offensiva in corso contro le postazioni di Hamas.
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