Nel terzo giorno di assedio di Gaza City la fanteria, i carri armati e l’artiglieria sta avanzando sempre di più verso il cuore della città con il supporto dell’aviazione israeliana. I raid aerei hanno colpito nei pressi di due delle poche strutture sanitarie ancora funzionanti nella Striscia. I missili dell’Idf hanno ucciso quindici persone nei pressi dell’ospedale al Shifa e quattro in quello di al Ahli. In totale altre 42 persone si aggiungono al bilancio di oltre 65mila vittime dal 7 ottobre.

Nella sua offensiva contro Hamas, in questi giorni lo Stato ebraico si starebbe servendo anche di alcune milizie presenti a Gaza che si contendono il potere con il gruppo palestinese. A dirlo è il quotidiano Haaretz, secondo cui in cambio di denaro e controllo di alcune porzioni di territorio le milizie stanno conducendo diverse operazioni per conto dell’Idf. Già nei mesi scorsi il giornale aveva rivelato che l’esercito aveva deciso di armare il gruppo guidato dal palestinese Yasser Abu Shabab, ex fondamentalista che ora vuole prendersi il potere a Gaza. E il suo gruppo è uno di quelli sostenuti da Tel Aviv anche in questa operazione.

Morte ad Allenby

Dall’altra parte del confine, invece, un uomo ha ucciso due persone nei pressi del valico di Allenby prima di essere ferito a morte da alcuni soldati presenti nei checkpoint. «È arrivato a bordo di un camion che trasportava aiuti umanitari dalla Giordania e ha aperto il fuoco», ha fatto sapere l’Idf mentre il governo chiede lo stop agli aiuti giordani come contromisura. Hamas, invece, l’ha definita «un’operazione eroica». A Eilat un drone lanciato dagli Houthi ha colpito un edificio senza causare feriti.

Di Gaza è tornato a parlare il presidente Usa Donald Trump durante la sua visita nel Regno Unito, dove il premier Keir Starmer si appresta a riconoscere lo Stato della Palestina. Un punto su cui i due leader sono «in disaccordo», ha detto il tycoon. Così come sono diversi i punti di vista sull’offensiva di Gaza City. «Voglio che la guerra finisca, ma voglio indietro gli ostaggi», ha aggiunto Trump riferendosi a Gaza senza aggiungere altro sul piatto. Ai giornalisti che gli hanno domandato se avesse detto a Netanyahu di fermare l’invasione ha risposto: «Certamente aiuterebbe».

Nel pomeriggio è arrivata la risposta delle Brigate al-Qassam di Hamas: «L'inizio dell'operazione criminale nella città di Gaza e la sua espansione significano che il nemico non otterrà alcun ostaggio vivo o morto». Riguardo ai prigionieri il comando ha fatto sapere che «sono distribuiti all'interno dei quartieri della città di Gaza e non saremo premurosi per la loro vita, fintanto che Netanyahu ha deciso di ucciderli. Il nemico sta entrando in una guerra di logoramento che gli costerà ulteriori numeri di morti e prigionieri».

A oltre una settimana di distanza dall’attacco israeliano su Doha contro i funzionari di Hamas, il Qatar continua a rafforzare la sua difesa. Dopo l’incontro avvenuto nei giorni scorsi con tutti i leader del mondo arabo e non solo, ieri nella capitale si sono riuniti i ministri della Difesa del Consiglio di cooperazione del Golfo. In una dichiarazione congiunta hanno condannato «l’aggressione israeliana e la palese violazione della sovranità e dell’integrità territoriale del Qatar e hanno fatto sapere che si coordineranno «a tutti i livelli militari e di intelligence per migliorare ulteriormente l'integrazione della difesa del Golfo e lavoreranno per intensificare e collegare i sistemi di difesa per affrontare tutti i rischi e le sfide». Parallelamente al rafforzamento militare, Doha pensa a una risposta legale contro Tel Aviv.

Il Qatar e la Spagna

L’uomo scelto dagli emiri, Mohammed al Khulaifi, ha incontrato all’Aia il presidente della Corte penale internazionale (Cpi), il giudice Tomoko Akane. Si tratta di un incontro che per ora non può avere grandi esiti dato che il Qatar è soltanto uno Stato osservatore presso l’Aia e non può quindi deferire direttamente casi alla Corte. Ma nelle prossime ore il rischio è che nuovi bombardamenti israeliani sconfinino da Gaza verso altri paesi. L’Idf ha annunciato che colpirà il sud del Libano nuovamente, nonostante l’accordo raggiunto con Hezbollah circa un anno fa. E i paesi arabi sono tornati di nuovo in allerta.

Il procuratore generale della Spagna ha annunciato, intanto, di aver aperto un’inchiesta per crimini di guerra, genocidio e crimini contro l’umanità nei confronti di Israele. Il paese è stato il primo in Europa ad annunciare un embargo alle armi esportate verso lo stato ebraico e ora sta pensando di agire per vie legali. In Italia, invece, il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante il question time alla Camera ha detto che è favorevole alle sanzioni europee nei confronti dei coloni e dei ministri estremisti israeliani come Ben Gvir e Smotrich.

Tuttavia secondo il capo della Farnesina «riconoscere la Palestina oggi è assolutamente inutile. Oggi non c'è lo Stato palestinese, da una parte c'è Hamas e dall'altra l'Anp, è molto più utile creare corridoi umanitari e salvare la popolazione palestinese». E che «il governo è pronto a partecipare, anche con la presenza di militari, a una missione internazionale sotto egida Onu per ricostruire l'autorità palestinese, cioè Cisgiordania e Gaza». Intanto Israele ha tolto il visto a tutta la delegazione composta da alcuni parlamentari delle opposizioni che avevano visitato la Cisgiordania ad aprile.

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