Il premier israeliano propone un governo temporaneo per la Striscia e ribadisce: «Niente annessione, vogliamo la distruzione totale di Hamas e il rilascio degli ostaggi»
Il primo ministro israeliano ha dichiarato che il conflitto potrebbe concludersi rapidamente «anche domani», se Hamas accettasse di deporre le armi e rilasciare senza condizioni gli ostaggi ancora nella Striscia. In una conferenza stampa con giornalisti indiani, Netanyahu ha ribadito che l’obiettivo resta «la completa distruzione di Hamas». Ma ha escluso qualsiasi piano di annessione: «Israele non prenderà il controllo diretto di Gaza», ha detto, annunciando invece l’intenzione di affidare la Striscia a un «organismo di governo temporaneo» una volta terminata la guerra.
Intanto in Israele crescono le proteste. Centinaia di manifestanti sono scesi in piazza per chiedere lo stop dell’espansione delle operazioni dell’Idf a Gaza, perché può mettere a rischio la vita dei prigionieri nelle mani di Hamas tenuti nella Striscia. Lo riporta il Jerusalem Post. Le famiglie degli ostaggi ancora nell’enclave palestinese hanno marciato per le strade di Tel Aviv contro il piano di Israele di estendere la guerra verso l’occupazione totale. «Mi appello ai membri del gabinetto: la decisione di occupare la Striscia sarà una morte certa per mio figlio», ha detto Danny Miran, padre dell’ostaggio Omri Miran. Il governo israeliano ha convocato il gabinetto di sicurezza a Gerusalemme nel pomeriggio del 7 agosto per discutere dell’occupazione di Gaza, ma internamente il paese è diviso. Anche i vertici dell’Idf hanno avvertito i rischi dell’operazione.
I centri di distribuzione degli aiuti gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) sono luoghi di «omicidio orchestrato e disumanizzazione», denuncia Medici senza frontiere. Nella Striscia dall’alba, secondo quanto riporta Al Jazeera, gli attacchi israeliani hanno ucciso 17 persone.
PUNTI CHIAVE
18:12
Netanyahu: «Libereremo Gaza per affidarla a forze arabe»
09:16
Media israeliani, il piano Israele per occupare Gaza durerà 4 o 5 mesi
08:45
Msf: "Nei siti della Ghf violenze mirate e indiscriminate"
08:30
Le famiglie degli ostaggi in marcia per dire no all'occupazione di Gaza
Netanyahu: «Libereremo Gaza per affidarla a forze arabe»
In un’intervista a Fox, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato: «Vogliamo liberare Gaza da Hamas, non governarla. Vogliamo creare un perimetro di sicurezza e consegnarla a forze arabe che la governeranno correttamente».
Netanyahu: «La guerra può finire anche domani, se Hamas si arrende»
«Se Hamas deponesse le armi e rilasciasse gli ostaggi senza condizioni, la guerra potrebbe finire anche domani». Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante una conferenza stampa con giornalisti indiani, dopo l’incontro con l’ambasciatore JP Singh.
Netanyahu: «Israele non annetterà Gaza, sarà gestita da un organismo temporaneo»
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele non intende annettere la Striscia di Gaza e che il controllo del territorio sarà affidato «a un organismo di governo temporaneo». Lo ha detto durante una conferenza stampa con giornalisti indiani, in seguito a un incontro con l’ambasciatore indiano JP Singh. Netanyahu ha ribadito che gli obiettivi della guerra restano «la completa distruzione di Hamas e il ritorno di tutti gli ostaggi israeliani».
Trump: «Tutti i paesi del Medio Oriente aderiscano agli Accordi di Abramo»
In un post su Truth Social, Donald Trump ha esortato «tutti i Paesi del Medio Oriente» a unirsi agli Accordi di Abramo, che stabilirebbero legami diplomatici ufficiali con Israele. «Ora che l’arsenale nucleare “creato” dall’Iran è stato completamente eliminato, è molto importante per me che tutti aderiscano», ha scritto il presidente.
Gaza, almeno 98 morti in 24 ore. Tra le vittime 51 richiedenti aiuti
Secondo il Ministero della Salute dell’enclave, sono almeno 98 i palestinesi uccisi e 603 i feriti negli attacchi israeliani a Gaza nelle ultime 24 ore. Tra le vittime ci sono 51 richiedenti aiuti umanitari e quattro persone morte di fame, portando a 197 il numero complessivo dei decessi legati alla carestia, tra cui 96 bambini.
Due corpi sono stati recuperati oggi dalle macerie di attacchi precedenti. Il bilancio totale dall’inizio della guerra, il 7 ottobre 2023, è di 61.258 morti e 152.045 feriti.
Portavoce Ue: «Uccidere civili è indifendibile, ma sul genocidio decidano i tribunali»
La Commissione europea torna a criticare le condizioni dell’accesso umanitario nella Striscia. «Il numero di camion di aiuti autorizzati da Israele non è sufficiente e la situazione resta molto, molto difficile», ha dichiarato una portavoce della Commissione. «Non abbiamo accesso diretto a Gaza», ha aggiunto. Commentando le parole di Teresa Ribera, secondo cui ciò che accade «somiglia molto» a un genocidio, la portavoce ha precisato: «L’uccisione di civili è indifendibile, ma sull’uso del termine genocidio devono esprimersi i tribunali internazionali». Ieri, la Commissione ha aggiornato i 27 Stati membri sull’attuazione dell’intesa sugli aiuti da parte di Israele: «Ci sono stati progressi parziali».
Fao: a Gaza coltivabile solo l’1,5% del terreno agricolo
Secondo l’ultimo aggiornamento pubblicato dalla Fao, nella Striscia di Gaza è rimasto coltivabile solo l’1,5% del terreno agricolo. Ad aprile la quota era del 4%. L’agenzia dell’Onu per l'agroalimentare spiega che si tratta di terre «accessibili e non danneggiate». Al 28 luglio, l’86% dei terreni agricoli risulta danneggiato, mentre solo l’8,6% è ancora accessibile. Ma anche tra i terreni accessibili, gran parte non è coltivabile. Le zone più colpite sono Rafah, Gaza Nord e quasi tutto il governatorato centrale, dove i campi sono inaccessibili a causa dei danni subiti.
Ribera: «A Gaza, se non è genocidio, gli assomiglia molto»
La vicepresidente della Commissione europea Teresa Ribera ha definito la situazione a Gaza «una popolazione concreta presa di mira, uccisa e condannata a morire di fame», in un’intervista a Politico. «Senza casa, cibo, acqua o medicine, sotto bombardamenti e sparatorie anche quando cerca aiuti: manca qualsiasi umanità e non sono ammessi testimoni», ha aggiunto. «Se non si tratta di genocidio, assomiglia molto alla definizione usata per esprimerne il significato».
Gaza, Huckabee: «I centri della Gaza Foundation opereranno h24, saranno 16»
L’ambasciatore Usa in Israele Mike Huckabee ha annunciato a Fox News che i siti di distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia – gestiti dalla Gaza Foundation con il sostegno di Stati Uniti e Israele – passeranno da 4 a 16 e saranno operativi 24 ore al giorno. L’obiettivo è aumentare la quantità di cibo distribuito e migliorare l’efficienza dell’operazione, che Huckabee ha definito «fenomenale». Secondo Channel 12, il piano sarà finanziato con un miliardo di dollari di donazioni dagli Stati Uniti e da altri paesi.
Gaza, 197 morti per fame: quasi la metà sono bambini
Il Ministero della Salute di Gaza segnala altri quattro decessi per fame e malnutrizione nelle ultime 24 ore. Il bilancio complessivo delle vittime legate alla carestia sale così a 197, tra cui 96 bambini.
Israele: “Uccisi combattenti di Hamas e distrutte infrastrutture”
L’esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito obiettivi militari di Hamas in diverse aree della Striscia di Gaza, inclusi tunnel e postazioni sotterranee a Khan Younis e nel nord del territorio. Le truppe, afferma il comunicato, stanno continuando a smantellare infrastrutture sia sopra che sotto terra.
Raid israeliano con droni colpisce tenda di sfollati: sei morti a al-Mawasi
Almeno sei palestinesi sono stati uccisi in un attacco con drone israeliano che ha colpito una tenda di sfollati ad al-Mawasi, nella zona occidentale di Khan Younis, nel sud di Gaza. Gli attacchi di oggi hanno già causato almeno 23 morti nell’enclave.
Almeno nove richiedenti aiuti uccisi dal fuoco israeliano a Gaza
Fonti sul campo riferiscono che almeno nove civili in attesa di aiuti umanitari sono stati uccisi oggi dal fuoco israeliano. Cinque persone sono state colpite nei pressi dei centri del GHF vicino a Rafah, e trasportate all’ospedale Nasser. Altri quattro corpi sono stati recuperati nell’area del corridoio Netzarim, nel centro della Striscia.
L’Indonesia curerà 2.000 feriti palestinesi su un’isola disabitata
Il governo indonesiano ha annunciato un piano per accogliere e curare 2.000 palestinesi feriti provenienti da Gaza. I pazienti saranno trasferiti su una struttura medica allestita sull’isola di Galang, a sud di Singapore. Lo ha reso noto il portavoce presidenziale Hasan Nasbi, precisando che si tratta di un’assistenza temporanea: i pazienti verranno rimpatriati una volta guariti. Il progetto arriva dopo le polemiche seguite a una precedente proposta del presidente Prabowo, accusata di ricordare l’idea di Trump di trasferire i palestinesi fuori da Gaza. Già allora, il governo aveva ribadito il proprio rifiuto di ogni forma di sfollamento forzato e il sostegno alla soluzione dei due Stati.
Israele colpisce le aree residenziali nel centro e sud di Gaza
Le forze israeliane hanno lanciato nuovi attacchi aerei su aree densamente popolate della Striscia di Gaza. Una tenda improvvisata nella zona di al-Mawasi, nel sud del territorio, è stata colpita senza preavviso. A Nuseirat, nel centro, un raid ha centrato un appartamento uccidendo cinque civili: un padre, sua moglie e i loro figli. Un’esplosione ha scosso poco fa l’area centrale e il cielo è ancora sorvolato dai droni.
Media israeliani, il piano Israele per occupare Gaza durerà 4 o 5 mesi
Secondo quanto riportano diversi media israeliani, tra cui Ynet e l'emittente pubblica Kan, oggi Israele dovrebbe approvare un piano graduale per conquistare vaste aree della Striscia di Gaza, una campagna militare che dovrebbe durare tra i quattro e cinque mesi e coinvolgere quattro o cinque divisioni dell'Idf. Si prevede che il premier israeliano Benjamin Netanyahu convochi il gabinetto di sicurezza alle 18 ora locale.
Il piano, che causerebbe lo sfollamento di circa un milione di palestinesi, avrebbe inizio con la conquista di Gaza City e della parte centrale della Striscia, spingendo circa la metà della popolazione dell'enclave verso sud, nella zona umanitaria di Al-Mawasi.
Al Jazeera, dall'alba uccisi 17 palestinesi nei raid israeliani
Almeno 17 palestinesi questa mattina sono stati uccisi negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza. Lo riferisce Al Jazeera, citando fonti ospedaliere dell'enclave palestinese amministrata dal gruppo islamista Hamas.
Msf: "Nei siti della Ghf violenze mirate e indiscriminate"
"A Gaza, nei siti di distribuzione della Ghf sono in corso violenze mirate e indiscriminate da parte delle forze israeliane e dei contractor americani contro la popolazione palestinese costretta alla fame". È quanto emerge dall'analisi dei dati medici e delle testimonianze di pazienti e personale sanitario nelle cliniche di Medici Senza Frontiere (Msf) ad Al-Mawasi e Al-Attar, pubblicati nel nuovo rapporto dell'organizzazione.
"Non sono aiuti umanitari ma uccisioni orchestrate", denuncia. "I centri di distribuzione gestiti dalla Ghf, e sostenuti dal governo degli Stati Uniti, sono diventati una trappola mortale. Chiediamo che questo sistema letale venga immediatamente smantellato e sostituito con un meccanismo indipendente di distribuzione degli aiuti umanitari, sotto il coordinamento delle Nazioni Unite" afferma Monica Minardi, presidente di Msf.
E aggiunge: "Ci appelliamo al governo italiano e al Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani affinché questa inaccettabile situazione sia affrontata con determinazione nei rapporti diplomatici con il governo israeliano, richiedendo l'urgente ripristino di un sistema di distribuzione degli aiuti realmente volto a soccorrere, e non a massacrare, la popolazione civile".
Le famiglie degli ostaggi in marcia per dire no all'occupazione di Gaza
Centinaia di manifestanti, tra cui le famiglie degli ostaggi ancora detenuti a Gaza, hanno marciato per la città di Tel Aviv per protestare contro il piano di Israele di estendere la guerra prendendo completamente il controllo della Striscia.
Secondo quanto riporta il Jerusalem Post, i manifestanti hanno chiesto di fermare l'espansione delle operazioni dell'Idf a Gaza, che secondo loro metterebbe a rischio la vita degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Durante la manifestazione sono scoppiati scontri con la polizia israeliana, che ha prelevato con la forza Michel Illouz, il padre dell'ostaggio Guy Illouz.
Alla protesta si sono uniti anche gli ex ostaggi Yocheved Lifshitz e Ohad Ben-Ami, che hanno chiesto di continuare i negoziati per un accordo completo sui rapiti.
"L'occupazione della Striscia potrebbe portare alla perdita della vita dei nostri cari", hanno avvertito. Danny Miran, padre dell'ostaggio Omri Miran, ha parlato durante la protesta e ha detto: "Mi appello ai membri del gabinetto: la decisione di occupare la Striscia sarà una morte certa per mio figlio".
Dal canto suo, Ella Ben Ami, i cui genitori sono stati entrambi rapiti e restituiti dalla prigionia in un precedente accordo con ostaggi, ha dichiarato: "Oggi i ministri del gabinetto prenderanno una decisione per gli ostaggi che sono ancora lì. Abbiamo visto Evyatar e Rom, non hanno un altro giorno. Se il gabinetto deciderà di sacrificare le loro vite, impazziremo", ha detto, riferendosi ai video diffusi da Hamas e dalla Jihad islamica palestinese dei due ostaggi apparsi visibilmente emaciati e molto provati dalla lunga detenzione.
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