La marina tedesca impiega per la prima volta le proprie armi dall’avvio della missione. Appare ancora lontano un accordo per il cessate il fuoco temporaneo. Il leader di Hamas Ismail Haniyeh lancia un appello per porre fine alla fame a Gaza. Arresti e scontri nella Cisgiordania occupata. I morti a Gaza salgono a 29.954
La fregata tedesca Hessen ha respinto un attacco dei ribelli yemeniti. È la prima volta che accade da quando è entrata in vigore la missione europea Aspides, guidata dall’Italia, fortemente voluta da Bruxelles per tutelare la libertà di navigazione nel Mar Rosso dagli Houthi. Hamas si definisce «flessibile» nelle trattative con Israele, ma anche pronta a continuare i combattimenti se l’accordo non dovesse soddisfare le richieste fatte. L’esercito israeliano ha compiuto diversi raid in alcuni territori occupati. Domani a Mosca l’incontro di Hamas e Fatah per discutere del futuro di Gaza.
PUNTI CHIAVE
17:33
Ben Gvir spinge per negare l'accesso alle moschee durante il Ramadan
15:13
Al Maliki sull'incontro tra Hamas e Fatah: «Non ci aspettiamo miracoli»
12:34
Ancora lontano un accordo per il cessate il fuoco, Hamas definisce la proposta «documento sionista»
11:46
Hamas si dichiara «pronta a continuare a combattere»
10:55
Hamas e Fatah si incontrano per discutere di un governo unificato
10:48
Aumenta il bilancio delle vittime a Gaza
08:45
Negoziati per il cessate il fuoco, si tratta sui dettagli
08:13
Aspides, la fregata tedesca respinge un attacco degli Houthi
Hezbollah rivendica attacchi in Israele
Il gruppo terroristico libanese ha confermato di aver colpito siti israeliani nelle vicinanze di Birkat Risha, Ramtha e Samaqa. Gli attacchi seguono quelli di stamattina, lanciati dalle brigate Qassam di Hamas dal sud del Libano contro due basi militari nel nord di Israele. Secondo l'Idf, solo circa 15 razzi su 40 lanciati hanno attraversato il confine, uno dei quali ha colpito una casa a Kiryat Shmona.
Israele porta avanti nuovi insediamenti in Cisgiordania
Nonostante le pressioni internazionali su Israele affinché fermi la sua espansione nei territori occupati, continuano ad aumentare gli insediamenti in Cisgiordania. Il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich ha annunciato l'approvazione di un nuovo insediamento chiamato Mishmar Yehuda, nel Gush Etzion, a sud di Gerusalemme. Smotrich ha affermato che l'espansione delle colonie «proseguirà con impeto».
Ben Gvir spinge per negare l'accesso alle moschee durante il Ramadan
Diversi funzionari, da quanto riporta il notiziario arabo Channel 12, hanno avvertito dei possibili disordini che potrebbero scoppiare a Gerusalemme e nelle città miste arabo-ebraiche, nel caso in cui le autorità israeliane proseguissero con le restrizioni d'accesso ai luoghi di culto anche durante il mese sacro del Ramadan. Il ministro della Sicurezza Ben Gvir starebbe infatti spingendo affinché venga vietato agli uomini al di sotto di una certa età di raggiungere la moschea sul Monte del Tempio, considerata terzo luogo più sacro dell'Islam. Anche il premier Benjamin Netanyahu avrebbe incaricato alcuni funzionari di presentare opzioni per i criteri di età e le quote che potrebbero essere imposte ai cittadini arabi che desiderano visitare il luogo sacro per le festività.
«Mettiamo in guardia contro i disordini che potrebbero scoppiare a seguito di azioni irresponsabili, sia sul campo che con dichiarazioni razziste o islamofobe», ha dichiarato il gruppo di coesistenza Abraham Initiatives in una lettera rivolta direttamente al capo della polizia israeliana.
Al Maliki sull'incontro tra Hamas e Fatah: «Non ci aspettiamo miracoli»
Il ministro degli Esteri dell'Autorità palestinese, Riyad al Maliki, ha affermato di non aspettarsi «miracoli» dai colloqui che si terranno domani a Mosca per discutere della formazione di un governo palestinese unificato e della ricostruzione di Gaza terminato il conflitto. «Speriamo che si possano ottenere buoni risultati in termini di comprensione reciproca tra tutte le fazioni sulla necessità di sostenere un governo tecnocratico che emergerà», ha detto il ministro a margine del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra. «Naturalmente non ci aspettiamo che avvengano miracoli in un semplice incontro a Mosca, ma credo che l'incontro di Mosca dovrebbe essere presto seguito da altri incontri nella regione», ha poi continuato.
Maliki ha affermato che le dimissioni del Primo ministro Mohammad Shtayyeh di inizio settimana sono state progettate per impedire ai partner internazionali di affermare che l'Autorità palestinese non stia collaborando. «Vogliamo dimostrare la nostra disponibilità», ha ribadito il ministro, «a impegnarci ed essere pronti, solo per non essere visti come un ostacolo all’attuazione di qualsiasi processo che dovrebbe andare oltre».
Il ministro degli Esteri ha anche accusato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di «deludere» il popolo palestinese nella sua incapacità di concordare un cessate il fuoco, sostenendo che «ora a Gaza sembra che il cessate il fuoco sia un obiettivo inverosimile da raggiungere».
Cisgiordania, l'Idf dichiara il villaggio di Jalboun zona militare chiusa
Continuano gli scontri nella Cisgiordania occupata. Le forze militari israeliane hanno demolito con l'utilizzo di bulldozer diverse baracche e strutture nel villaggio di Jalboun, provocando la reazione dei residenti e lo scoppio di scontri violenti, conclusi in gran parte con arresti dei palestinesi locali. I militari israeliani hanno dichiarato il villaggio zona militare chiusa.
Al Sisi speranzoso sul raggiungimento di un accordo
«Speriamo che nei prossimi giorni si raggiunga un cessate il fuoco e che ci sia un vero sollievo per la popolazione di Gaza», ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi.
Ancora lontano un accordo per il cessate il fuoco, Hamas definisce la proposta «documento sionista»
Il gabinetto di sicurezza si riunirà nuovamente domani sera per cercare di raggiungere un accordo per il cessate il fuoco temporaneo e la liberazione degli ostaggi. La proposta degli Stati Uniti prevede una pausa di sei settimane durante la quale verrebbero liberati 40 ostaggi e 400 prigionieri palestinesi.
Nella giornata di ieri, alcune dichiarazioni avevano lasciato intendere un «cauto ottimismo» sulla possibilità di un accordo; tuttavia, oggi la radio dell'esercito israeliano, secondo quanto riferito da Times of Israel, avrebbe riportato una risposta negativa da parte di Hamas. I rappresentanti di Hamas avrebbero infatti definito la proposta «un documento sionista», obiettando sul fatto che nel documento non si fa riferimento alla richiesta del gruppo palestinese di porre fine alla guerra e non venga incluso un accordo per il rientro degli sfollati nel nord di Gaza. Inoltre, Hamas riterrebbe troppo basso il numero di prigionieri palestinesi rilasciati in cambio della liberazione degli ostaggi israeliani.
Basem Naim, funzionario di Hamas, ha dichiarato ad Al Jazeera che l'accordo per un cessate il fuoco è ancora lontano. «Il divario è ancora ampio. Dobbiamo discutere molti punti con i mediatori», ha affermato. «Se gli americani vogliono essere veramente ottimisti, devono porre fine al gioco dei doppi standard», ha detto poi il funzionario, criticando l'ipocrisia dell'ottimismo americano. «Dicono di volere un cessate il fuoco e di evitare di allargare il conflitto nella regione, ma allo stesso tempo usano il loro veto nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, forniscono miliardi di dollari a Israele e si assicurano più munizioni per Israele», ha concluso.
Hamas si dichiara «pronta a continuare a combattere»
Il capo di Hamas, Ismail Haniyeh, ha affermato che il gruppo sta mostrando flessibilità nei negoziati con Israele, ma allo stesso tempo è pronto a continuare a combattere. Le due parti sono impegnate nelle trattative per una proposta di cessate il fuoco temporaneo, che prevede una pausa dai combattimenti di sei settimane per il rilascio dei prigionieri palestinesi e degli ostaggi israeliani.
Haniyeh, nel suo discorso, si è anche appellato all'intero mondo arabo per fermare la fame a Gaza e si è poi rivolto il cosiddetto “asse della resistenza”, espressione che si riferisce agli alleati della Repubblica palestinese, invitandolo a intensificare gli attacchi e gli sforzi a favore della popolazione di Gaza.
Il leader ha inoltre invitato tutti i palestinesi di Gerusalemme e della Cisgiordania a marciare verso la Moschea di al Aqsa, sul Monte del Tempio, il primo giorno del Ramadan. Il Monte del Tempio è considerato il luogo più sacro dell'ebraismo, mentre la Moschea, che si trova sul monte, è il terzo sito più sacro dell'Islam, rendendo questo luogo un punto critico del conflitto israelo-palestinese. Israele ha però già confermato che continuerà a imporre restrizioni all'accesso alla moschea per i musulmani.
Israele, le famiglie degli ostaggi in marcia verso Gerusalemme
Parte oggi dalla comunità di confine del Kibbutz Re'im, luogo dove centinaia di partecipanti alla festa di Supernova sono stati uccisi o rapiti dai terroristi di Hamas il 7 ottobre, la marcia di quattro giorni delle famiglie degli ostaggi, diretta verso Gerusalemme. La marcia, organizzata dall'Hostages and Missing Families Forum, attraverserà diverse città e si muoverà sotto lo slogan "Unirsi per liberare gli ostaggi". Il portavoce del forum Haim Rubinstein ha chiesto a quante più persone possibili di unirsi all'iniziativa anche durante l'intero viaggio, per raggiungere insieme lo scopo di liberare chi ancora è trattenuto a Gaza.
La prima tappa del gruppo sarà a Sderot, dove alle 16:30 si terrà una cerimonia di solidarietà presso la stazione di polizia, luogo in cui il 7 ottobre i miliziani di Hamas hanno ucciso 35 persone, tra ufficiali e civili. Il gruppo si recherà poi a Kiryat Gat, dove trascorrerà la prima notte. Nella giornata di domani la marcia continuerà verso Beit Guvrin, prima di proseguire per Beit Shemesh, dove in serata si terrà un'altra cerimonia. È previsto invece per sabato sera l'arrivo a Gerusalemme, dove verrà organizzata una manifestazione nella piazza Parigi della città.
Raid aerei su un deposito di armi Hezbollah
Le forze militari israeliane hanno condotto una serie di attacchi aerei nel sud del Libano contro obiettivi Hezbollah, colpendo anche un deposito di armi. Il raid è stato lanciato in risposta ai missili che nella mattinata hanno colpito delle aree a nord di Israele.
«In seguito alle sirene suonate stamattina nella zona di Kiryat Shmona, nel nord di Israele, sono stati identificati circa dieci lanci che hanno attraversato il Libano nel nord di Israele. L'Idf Aerial Defense Array ha intercettato con successo numerosi lanci. In risposta, l'Idf ha colpito le fonti dell'incendio in Libano», scrive l'esercito sul canale Telegram ufficiale. «Poco tempo fa, aerei da combattimento dell'Idf hanno colpito un deposito di armi e strutture militari di Hezbollah nella zona di Ramyeh, nel sud del Libano. Inoltre, durante la notte, l'Idf ha colpito un sito di produzione di armi di Hezbollah nell'area di Khirbet Selm», conclude il comunicato.
Scontri in Cisgiordania, arrestati venti palestinesi
L'agenzia di stampa palestinese Wafa riporta che venti palestinesi sono stati arrestati dalle forze di sicurezza israeliane a Yatta, vicino a Hebron, nella Cisgiordania occupata da Israele.
Hamas e Fatah si incontrano per discutere di un governo unificato
I media russi riferiscono che i rappresentanti di Hamas e Fatah si incontreranno giovedì a Mosca per discutere la possibilità di formare un governo palestinese unito sia a Gaza che in Cisgiordania. Le due fazioni sono divise nel 2007, quando Hamas ha cacciato il movimento Fatah da Gaza. L'incontro è stato confermato anche dal viceministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov.
L'ambasciatore della Palestina nel Regno Unito, Husam Zomlot, ha affermato nella giornata di ieri che il Qatar e l’Egitto stanno sostenendo i lavori per formare un governo palestinese tecnocratico che assuma il governo della Cisgiordania occupata e di Gaza. L'ambasciatore ha anche dichiarato che, anche se Hamas non avrà membri all'interno del governo, verrà comunque consultata per la sua formazione, assieme a tutte le altre fazioni politiche palestinesi. Il nuovo governo «è progettato per unificare i palestinesi, la loro geografia e il loro sistema politico, ha detto Zomlot.
Aumenta il bilancio delle vittime a Gaza
Sono almeno 29.954 i palestinesi uccisi e 70.325 i feriti dall'inizio dell'offensiva militare israeliana su Gaza. Il bilancio, pubblicato dal ministero della Sanità di Gaza guidato da Hamas, non distingue tra civili e combattenti.
Proteste dei sostenitori palestinesi alle presidenziali Usa
Durante le primarie in Michigan, vinte dell'attuale presidente in carica Joe Biden, il 16 per cento degli elettori si è dichiarato “uncommitted” (non schierato). La scelta è rappresentativa dello scontento degli elettori vicini alla causa palestinese, per come sta venendo affrontata la guerra in corso tra Hamas e Israele dagli Stati Uniti.
Hamas lancia missili dal Libano contro obiettivi militari israeliani
Le brigate Qassam, ala militare di Hamas, hanno comunicato mediante un canale Telegram di aver lanciato 40 missili dal sud del Libano verso il nord di Israele. I bombardamenti hanno colpito il quartier generale della 769a Brigata Orientale e la caserma dell'aeroporto di Beit Hilal.
A partire dal 7 ottobre si sono verificati diversi scontri attorno al confine tra Israele e Libano. Israele è stata costretta a evacuare alcune comunità residenti nel nord del paese e ha ripetutamente detto a Hezbollah e alle altre forze anti israeliane presenti nell’area di rispettare la zona demilitarizzata stabilita dalle Nazioni Unite, che si trova tra la linea blu e il fiume Litani. Le forze israeliane hanno però recentemente colpito più in prondità nel territorio libanese, prendendo di mira quelle che sostengono siano posizioni del gruppo terroristico Hezbollah, alleato di Hamas. Gli scontri nell'area sono pertanto aumentati rapidamente di intensità.
Negoziati per il cessate il fuoco, si tratta sui dettagli
Il quotidiano del Qatar The New Arab, citando fonti egiziane, ha detto che c'è un accordo nelle linee generali per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi. Tuttavia "i dettagli rappresentano ancora un ostacolo". Le trattative continuano per arrivare a un'intesa prima del mese sacro di Ramadan che inizierà il prossimo 10 marzo.
Alta tensione nei territori occupati, arresti e raid in diverse città
Continuano i raid israeliani nella Cisgiordania occupata. Fonti palestinesi hanno riferito ad Al Jazeera che le forze israeliane hanno preso d'assalto il campo di Balata, a est di Nablus, dopo aver fatto irruzione, all'alba, in diverse altre aree e città della Cisgiordania. Sono stati segnalati raid a Jenin, Yatta, Birzeit e Azzun
Due soldati israeliani morti e 7 feriti a Gaza City
Due soldati israeliani sono morti e altri sette sono rimasti feriti in modo grave in scontri avvenuti ieri nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha riferito l'esercito israeliano, affermando che i soldati sono stati colpiti con trappole esplosive nel quartiere Zeitoun di Gaza City.
Aspides, la fregata tedesca respinge un attacco degli Houthi
La fregata navale tedesca Hessen, schierata nel Mar Rosso come parte della missione militare europea Aspides a guida italiana, ha respinto per la prima volta un attacco delle milizie Houthi yemenite nel Mar Rosso. Si è trattato del primo impiego di armi della marina tedesca nello schieramento, avviato venerdì, una delle missioni più pericolose delle forze armate tedesche degli ultimi decenni. La missione ha l'obiettivo di tutelare la libertà di navigazione e le navi mercantili che sono sotto costante attacco da parte degli Houthi.
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